Articoli

I tre primati di Federico Marmori

Ho chiesto a Laura Ciminelli e a Mauro Cittadini un ricordo di Federico Marmori che Loro mi hanno gentilmente preparato per la rivista Olos e Logos: Dialoghi di Medicina Integrata che dirigo da tanti anni e che trovate on line nel sito www.oloselogos.it.  È un vero piacere pubblicarlo anche nel mio sito.

Puoi scaricare qui il pdf dell’articolo della rivista

Laura Ciminelli*

Quando si arriva a quel turno della vita, in cui gli anni da trascorrere sono sicuramente di meno di quelli già trascorsi, la memoria assume un diverso valore, l’esperienza vissuta svela la sua presenza nel proprio essere quotidiano. Ecco perché sono riconoscente al Direttore prof. Lucio Sotte per avermi chiesto di ricordare Federico Marmori, una persona molto importante nella mia vita,  nella serie “Agopuntori illustri” della rivista Olos&Logos.

Federico Marmori a destra e Mauro Cittadini a sinistra

Conobbi Federico a Pechino nel 1988, ricordo con estrema chiarezza quel giorno. In camice bianco, con una collega cinese, era nel suo ambiente naturale:  lavorava come medico presso la clinica per gli stranieri dell’Ospedale Dongzhimen di Pechino, una struttura creata per offrire trattamenti di Agopuntura e MTC alla comunità internazionale residente in Cina. Bilingue, italiano e francese, Federico parlava perfettamente anche lo spagnolo, l’inglese e il cinese. Si era laureato in MTC con percorso di studi quinquennale svolto interamente in lingua cinese. Fu il primo europeo a farlo, e questo è il suo primo “primato”.

Sì perché Federico Marmori, oltre ad essere ricordato come uno dei medici, studiosi e insegnanti di MTC più amati e stimati, come si legge nella memoria a lui dedicata dall’AMAB, è stato soprattutto un precursore, una persona di straordinaria acutezza che guardava oltre, si muoveva in una attualità che era già futuro, sapeva cogliere – come accade a pochi – le tendenze e le evoluzioni nel momento stesso in cui nascevano, prima di tutti gli altri, indicando la strada.

Alcuni anni dopo, incontrai Federico Marmori a Roma, presso l’Istituto Superiore di Medicina Tradizionale Cinese Villa Giada da lui fondato con il dottor Mauro Cittadini nel 1990, la prima struttura clinica e didattica integrata di Medicina Cinese e Occidentale in cui lavoravano fianco a fianco medici italiani e cinesi, e questo è il suo secondo “primato”.  Il sodalizio tra Federico Marmori e Mauro Cittadini ha dato vita alla straordinaria esperienza di Villa Giada, che ancor oggi da questa eredità preziosa trae proficuo nutrimento, con dispense di studio redatte affiancando la perfetta conoscenza della lingua cinese e dei classici di Medicina Cinese del dottor Marmori con la preparazione rigorosamente scientifica del dottor Cittadini, valutando e spiegando ogni termine, ogni sintomo, ogni dettaglio del complesso e spesso misterioso linguaggio della MTC.  Una miscela esplosiva, che ebbe grande eco mediatica in un’epoca ancora lontana dallo sviluppo dei social network e aprì un canale di comunicazione con la medicina cinese nel suo paese di origine, mettendo in luce i progressi compiuti dal sistema educativo e sanitario in Cina, e le infinite possibilità di scambio e dialogo per condividere studi ed esperienze cliniche, che negli anni successivi si sarebbero moltiplicate e amplificate.

Non ho mai sentito Federico Marmori parlare di politica. Il suo interesse era concentrato sulla medicina, e tutti i suoi sforzi rivolti a rendere accessibile un modello di medicina olistica integrata, alla quale ognuno potesse rivolgersi per migliorare il proprio stato di salute, e per guarire da patologie spesso ostinate e difficilmente affrontabili con altri metodi. Rimase famoso l’episodio poi ripreso nel film “Caro Diario”, in cui il regista Nanni Moretti ottiene dai medici cinesi l’indicazione giusta per affrontare e risolvere un problema solo apparentemente dermatologico, dopo aver consultato decine di medici specialisti, che focalizzandosi sulla parte, non avevano individuato la radice del problema. Ma una mentalità così aperta e libera era destinata a scontrarsi con la burocrazia e le restrizioni imposte dal sistema vigente, al punto tale che la stessa  attività clinica dei medici cinesi divenne irregolare in Italia. In seguito al riconoscimento dell’Agopuntura come atto medico ed alla limitazione del suo esercizio al personale medico laureato in Italia, in mancanza di accordi di equipollenza per il riconoscimento dei titoli di studio conseguiti in Cina, i maestri dell’Agopuntura, i medici formati in Cina con un rigoroso percorso quinquennale e tirocinio clinico, che comprende anche le principali materie di biomedicina, non ebbero più la possibilità di esercitare la loro nobile arte nel nostro Paese.

È a questo punto che Federico Marmori lascia l’Italia, per continuare la formazione continua con il PhD in Cina,  diventa quindi visiting professor di diversi Istituti internazionali, e porta avanti l’attività clinica tra l’altro come direttore del reparto di Agopuntura dell’Ospedale di Alicante, in Spagna, e altrove nel mondo. Senza dimenticare il suo terzo “primato”: la prima esperienza di didattica a distanza nel campo della Medicina Tradizionale Cinese con il progetto Jadecampus, portato avanti negli anni ‘2000 in collaborazione con l’istituto Superiore MTC di Roma Villa Giada. Un settore che negli anni successivi avrebbe raggiunto una dimensione difficilmente immaginabile.

Un tempo, quando si parlava di Qi, Shen o Cinque Movimenti agli studenti, si aveva di fronte una platea stupita e quasi incredula, che faceva fatica a comprendere e assimilare i concetti di teoria di base, né riusciva a trovare dei collegamenti con le conoscenze mediche moderne. Oggi la dimensione olistica della medicina tradizionale cinese si è affermata e consolidata sia nel mondo medico che nel pubblico, e la ricerca scientifica è andata vieppiù confermando il sapere antico. La medicina integrata ha fatto grandi progressi sia in Cina che nel resto del mondo, anche se tanti ostacoli rimangono ancora da superare. Per questo rendiamo un tributo a persone come Federico Marmori, innovatori che spesso in vita non hanno avuto modo di fruire della propria genialità, ma la cui eredità è viva e presente. Sono onorata e grata di aver avuto la possibilità di incontrarlo nel mio cammino.

Ho incontrato Federico  e la mia vita è cambiata…

Mauro Cittadini

Può un medico “abbandonare” l’ambiente Universitario in cui è cresciuto, che ne ha nutrito aspirazioni e ambizioni, che lo ha fatto crescere nella pragmaticità e razionalità, dove si prospettava un futuro difficile, incerto ma percorribile…

Si, si può abbandonare tutto questo…e lo fai quando si incontra un nuovo modo di fare Medicina, sconosciuto e affascinante, apparentemente senza logica, lontano culturalmente, ma estremamente efficace.   È quello che hai sempre cercato, fare il Medico e vedere il frutto del tuo lavoro nella persona davanti a te, metterti in discussione ogni volta e cercare la Via da seguire, lasciare qualcosa a quell’essere che ti chiede aiuto e gioire di quel poco che è cambiato. 

All’inizio lo fai secondo le tue conoscenze,  con razionalità, cercando di rendere statistici i tuoi interventi, ma poi abbandoni finalmente le tue resistenze e ti getti con entusiasmo e abnegazione in questo nuovo Mondo. 

Per fortuna nel ginepraio di un mondo nuovo c’è Federico, serio e pronto a guidarmi. È uno scambio continuo fra 2 mondi, giornaliero, costante. Ce ne arricchiamo vicendevolmente, assorbiamo e ci modifichiamo, ci fidiamo, cresciamo e le persone si affidano…creiamo una fusione fra 2 modi di intendere la Medicina e ognuno porta qualcosa all’altro. 

Anni di studio, nottate, dibattiti, libri….un’amicizia che resta oltre il Tempo, una stima profonda, un’assonanza …

Solo dopo tempo riesco a parlare di una persona Speciale, di un amico, di un Medico Umile e pronto a mettersi in discussione, per questo Grande…