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Manuale di Agopuntura Addominale a cura di Lucio e Valeria Sotte

È appena stato pubblicato per i tipi di www.Ilmiolibro.it il Manuale di Agopuntura Addominale: curare dolori reumatici, articolari e neuropatici con una tecnica indolore, semplice, efficace a cura di Lucio e Valeria Sotte.

Lo puoi ordinare qui.

È il 53° volume edito dal dott. Sotte completamente dedicato all’agopuntura addominale. Si tratta di un microsistema di terapia che sfrutta i punti di una mappa addominale in cui si riflettono le varie regioni del corpo. L’homunculus addominale è simile a quello sensitivo e motorio della corteccia cerebrale ed i suoi punti sono in grado di stimolare gli organi e visceri interni e le regioni corrispondenti della mappa trattando il dolore ed altri sintomi correlati a malattie di ossa, muscoli, articolazioni o del sistema nervoso centrale e periferico.

Qui di seguito le pagine introduttive del testo ed il sommario

Da oltre 20 anni pratico l’addominopuntura che ho iniziato ad utilizzare dopo aver frequentato alcuni seminari tenuti dal professor Bo Zhi-yun presso la Scuola di Agopuntura della Fondazione Matteo Ricci nelle sedi di Bologna e di Bari a cavallo degli inizi degli anni 2000.

Fin dall’inizio della pratica clinica di addominopuntura mi sono reso conto dell’utilità di questa metodica in particolare in ambito ortopedico-reumatologico e neurologico.

Quali sono i punti di forza?

In primo luogo la sua estrema efficacia clinica che si manifesta assai frequentemente fin dalla prima seduta e con un istantaneo miglioramento e talora risoluzione della sintomatologia che segue di un istante l’infissione degli aghi. Soprattutto nella sintomatologia cervicale quasi costantemente la stimolazione degli agopunti è seguita da un immediato miglioramento della sintomatologia dolorosa e della associata contrattura muscolare che ovviamente deve essere consolidata con sedute successive.

In secondo luogo l’addominopuntura è assolutamente indolore, soprattutto se praticata con aghi siliconati e forniti di tubo guida. L’infissione istantanea che segue la percussione digitale sulla testa dell’ago che sporge dal tubo guida è così rapida che spesso i pazienti non si rendono nemmeno conto della sua esecuzione. L’uso del tubo guida rende la metodica di infissione ancora più sicura dal punto di vista della sterilità perché non c’è nessun contatto tra le dita dell’operatore e la lama dell’ago che penetra nei tessuti del paziente.

 

Tabella 1

Punti di forza dell’addominopuntura

 

Efficacia clinica fin dalla prima seduta

Metodica praticamente indolore

Metodica ripetibile in base a protocolli per singole patologie

 

Il terzo motivo per cui l’addominopuntura è una tecnica straordinaria di terapia è la sua “ripetibilità” che la rende particolarmente adatta a verificarne, tramite studi e ricerche cliniche, l’efficacia clinica. Esistono dei veri e propri protocolli base di terapia per ogni singola patologia che possono essere utilizzati con metodo standardizzato e che analizzeremo nella parte del volume dedicata alla clinica.

 

Tabella 2

Limiti dell’addominopuntura

 

Necessità di precisa localizzazione degli agopunti

Ridotta efficacia in caso di presenza di cicatrici addominali

Difficile esecuzione in pazienti obesi o eccessivamente magri

Riassumendo, i punti di forza sono tre: efficacia immediata, assenza di dolore e ripetibilità; quali sono invece i limiti?

Nella mia esperienza il limite principale consiste nell’assoluta necessità della precisa localizzazione degli agopunti di addominopuntura che molti colleghi che con essa si sono confrontati non riescono ad effettuare. I punti di addomino sono superfici millimetriche che vanno localizzate con estrema precisione per ottenere i risultati sperati. Anche lo scostamento di uno o due millimetri rende la terapia inefficace. Questo fenomeno è particolarmente vero nei soggetti obesi o in quelli estremamente magri. Per evitare errori nella localizzazione precisa dei punti occorre servirsi costantemente del righelloche permette la definizione precisa delle “distanze” o “cun” sopra, sotto e latero-ombelicali e la loro corretta applicazione.

Negli obesi la presenza di pliche cutanee, le deformazioni ed i dislocamenti della superficie addominale anteriore correlati all’eccessivo accumulo e deposito di adipe sono un ostacolo talora insormontabile alla localizzazione precisa degli agopunti. Nei pazienti eccessivamente magri ed in particolare negli anoressici l’atrofia del tessuto sottocutaneo e la distrofia di quello cutaneo rendono difficile l’infissione degli aghi e quasi impossibile stabilire una differenza tra puntura superficiale e profonda che invece è fondamentale per una buona riuscita della terapia.

Un altro limite è la presenza di cicatrici chirurgiche addominali, in particolare a quelle xifo-ombelicali ed ombelico-pubiche, che interrompono la continuità e contiguità anatomica, linfatica, vascolare e nervosa e conseguentemente possono ostacolare anche quella “energetica” dei canali, dei meridiani e degli agopunti. Nei pazienti che presentano delle cicatrici verifico l’addomino con una o due sedute e, in caso di inefficacia (che si manifesta nel 25% dei casi), sono costretto ad abbandonarla e rivolgermi ad altre tecniche di agopuntura.

Come già affermato, per una corretta localizzazione degli agopunti è necessario nei primi anni di pratica clinica utilizzare un righello di 30 cm per misurare precisamente le tre coordinate che guidano la localizzazione degli agopunti: la linea xifo-ombelicale, quella ombelico-pubica ed infine la latero-ombelicale. Attraverso la definizione della loro lunghezza è possibile stabilire la misura precisa delle cosiddette distanze o “cun” che sono le “unità” di misura per la corretta localizzazione degli agopunti.

Solo dopo un lungo tirocinio con il righello (di molti mesi, io suggerisco di almeno di uno o due anni) che abitua l’occhio del medico a dividere esattamente i quadranti addominali ci si può affidare ad altre tecniche semplificate di individuazione degli agopunti che suggerirò nel capitolo loro dedicato. Occorre infatti prendere confidenza con una sorta di “colpo d’occhio” che permette una “squadratura mentale intuitiva” della superficie addominale. Si tratta in realtà di una vera e propria “quadratura del cerchio” perché la superficie addominale non è piatta ma curvilinea, al contrario dei righelli con i quali la misuriamo. Inoltre, come vedremo nel capitolo dedicato, le due superfici destra e sinistra dell’addome non sono perfettamente speculari e la linea alba che noi consideriamo rettilinea quasi costantemente presenta delle più o meno importanti deviazioni e curvature che modificano tutti i piani ad esse ortogonali e che vanno considerati pena l’errata localizzazione dei punti.

Fin dall’inizio della mia pratica di agopuntura ho utilizzato un righello particolare che ho messo a punto per individuare visivamente l’esatta distanza di 1, 2 e 1/2 cun o distanze latero-ombelicali e che ho chiamato Sotte Ruler di cui spiegherò più avanti le caratteristiche. Il suo utilizzo rende assai più pratica l’individuazione delle distanze latero-ombelicali ed evita il ricorso a complicate tabelle di calcolo.

Sommario

 

Sommario       1

Introduzione   5

Obiettivi         8

Anatomia addominale biomedica      13

I quattro quadranti      13

Le nove regioni    14

Le suddivisioni anatomiche in addominopuntura     17

La parete addominale anterolaterale 17

L’addome in medicina cinese   23

I punti di addominopuntura   35

Punti di agopuntura classica  35

Punti Extra di addominopuntura   62

Le corrispondenze somatotopiche dell’addominopuntura del sistema dell’homunculus   65

Metodo di localizzazione degli agopunti di agopuntura addominale   75

Introduzione   75

Misurazione del cun sovraombelicale   79

Misurazione del cun sottombelicale  83

Misurazione del cun latero-ombelicale   87

Altri metodi di localizzazione degli agopunti

latero-ombelicali   96

Emiaddome destro e sinistro  98

Altri metodi di localizzazione degli agopunti xifo-ombelicali ed ombelico-pubici   98

Materiali e metodi   101

I materiali   101

Modalità di infissione dell’ago con tubo guida   102

Scelta degli aghi per addominopuntura   104

Effetti collaterali dell’addominopuntura   106

Presenza di cicatrici chirurgiche   108

Controindicazioni all’addominopuntura   109

Vantaggi dell’addominopuntura   110

Semeiologia e diagnostica addominale   111

Modalità di approccio al paziente   112

Il problema della linea alba   113

I tempi della terapia in addominopuntura   115

Il primo tempo della terapia   117

Il secondo tempo della terapia   120

Il terzo tempo della terapia    122

Gli stadi della infissione-manipolazione degli aghi in addominopuntura   123

I tempi della seduta e del ciclo di agopuntura   124

La tonificazione la dispersione   125

Le tecniche di potenziamento della terapia   125

La clinica   127

Introduzione   127

Guidare il qi alla sua sorgente   133

Armonizzare Cielo e Terra   134

Quattro Cancelli dell’addome   135

Punti Antireumatici Sovraombelicali               136

Punti Antireumatici Sottombelicali   137

Diamante   138

Protocolli di terapia   139

Cervicalgia laterale bilaterale C7-D1            140

Cervicalgia laterale bilaterale C7-D1 irradiata a livello nucale a GB20      141

Cervicalgia laterale bilaterale C7-D1 irradiata a livello nucale – GB20 e del trapezio – GB21      142

Cervicobrachialgia bilaterale con algoparestesie irradiate fino al gomito ed avambraccio prossimale      143

Cervicobrachialgia con algoparestesie bilaterali irradiate dalla spalla alla mano 144

Cervicobrachialgia destra con algoparestesie irradiate dalla spalla alle dita           145

Cervicalgia bilaterale, vertigini e sensazione di nebbia

Mentale 146

Dolore antero-laterale alla spalla destra   147

Dolore postero-laterale alla spalla sinistra    148

Dolore postero-laterale alla spalla sinistra irradiato al trapezio ed al gomito   149

Epicondilite sinistra con dolore irradiato alla spalla anteriormente ed al polso   150

Sindrome del tunnel carpale sinistra 152

Lombalgia bilaterale – protocollo di base   154

Lombalgia e sciatalgia posteriore e laterale sinistra irradiata dal gluteo alla caviglia   155

Gonartrosi bilaterale  156

Tendinite del tendine di Achille dx   157

Casi clinici   158

Giovanna l’impiegata modello   159

Tonino il golfista dilettante    162

Luciano: era meglio restare a secco  164

Sarà stata la mononucleosi?   167

Ornella: Un colpo mancino    169

La ricerca scientifica in addominopuntura    173

 

 

Introduzione

 

Da oltre 20 anni pratico l’addominopuntura che ho iniziato ad utilizzare dopo aver frequentato alcuni seminari tenuti dal professor Bo Zhi-yun presso la Scuola di Agopuntura della Fondazione Matteo Ricci nelle sedi di Bologna e di Bari a cavallo degli inizi degli anni 2000.

Fin dall’inizio della pratica clinica di addominopuntura mi sono reso conto dell’utilità di questa metodica in particolare in ambito ortopedico-reumatologico e neurologico.

Quali sono i punti di forza?

In primo luogo la sua estrema efficacia clinica che si manifesta assai frequentemente fin dalla prima seduta e con un istantaneo miglioramento e talora risoluzione della sintomatologia che segue di un istante l’infissione degli aghi. Soprattutto nella sintomatologia cervicale quasi costantemente la stimolazione degli agopunti è seguita da un immediato miglioramento della sintomatologia dolorosa e della associata contrattura muscolare che ovviamente deve essere consolidata con sedute successive.

In secondo luogo l’addominopuntura è assolutamente indolore, soprattutto se praticata con aghi siliconati e forniti di tubo guida. L’infissione istantanea che segue la percussione digitale sulla testa dell’ago che sporge dal tubo guida è così rapida che spesso i pazienti non si rendono nemmeno conto della sua esecuzione. L’uso del tubo guida rende la metodica di infissione ancora più sicura dal punto di vista della sterilità perché non c’è nessun contatto tra le dita dell’operatore e la lama dell’ago che penetra nei tessuti del paziente.

 

Tabella 1

Punti di forza dell’addominopuntura

 

Efficacia clinica fin dalla prima seduta

Metodica praticamente indolore

Metodica ripetibile in base a protocolli per singole patologie

 

Il terzo motivo per cui l’addominopuntura è una tecnica straordinaria di terapia è la sua “ripetibilità” che la rende particolarmente adatta a verificarne, tramite studi e ricerche cliniche, l’efficacia clinica. Esistono dei veri e propri protocolli base di terapia per ogni singola patologia che possono essere utilizzati con metodo standardizzato e che analizzeremo nella parte del volume dedicata alla clinica.

 

Tabella 2

Limiti dell’addominopuntura

 

Necessità di precisa localizzazione degli agopunti

Ridotta efficacia in caso di presenza di cicatrici addominali

Difficile esecuzione in pazienti obesi o eccessivamente magri

 

Riassumendo, i punti di forza sono tre: efficacia immediata, assenza di dolore e ripetibilità; quali sono invece i limiti?

Nella mia esperienza il limite principale consiste nell’assoluta necessità della precisa localizzazione degli agopunti di addominopuntura che molti colleghi che con essa si sono confrontati non riescono ad effettuare. I punti di addomino sono superfici millimetriche che vanno localizzate con estrema precisione per ottenere i risultati sperati. Anche lo scostamento di uno o due millimetri rende la terapia inefficace. Questo fenomeno è particolarmente vero nei soggetti obesi o in quelli estremamente magri. Per evitare errori nella localizzazione precisa dei punti occorre servirsi costantemente del righelloche permette la definizione precisa delle “distanze” o “cun” sopra, sotto e latero-ombelicali e la loro corretta applicazione.

Negli obesi la presenza di pliche cutanee, le deformazioni ed i dislocamenti della superficie addominale anteriore correlati all’eccessivo accumulo e deposito di adipe sono un ostacolo talora insormontabile alla localizzazione precisa degli agopunti. Nei pazienti eccessivamente magri ed in particolare negli anoressici l’atrofia del tessuto sottocutaneo e la distrofia di quello cutaneo rendono difficile l’infissione degli aghi e quasi impossibile stabilire una differenza tra puntura superficiale e profonda che invece è fondamentale per una buona riuscita della terapia.

Un altro limite è la presenza di cicatrici chirurgiche addominali, in particolare a quelle xifo-ombelicali ed ombelico-pubiche, che interrompono la continuità e contiguità anatomica, linfatica, vascolare e nervosa e conseguentemente possono ostacolare anche quella “energetica” dei canali, dei meridiani e degli agopunti. Nei pazienti che presentano delle cicatrici verifico l’addomino con una o due sedute e, in caso di inefficacia (che si manifesta nel 25% dei casi), sono costretto ad abbandonarla e rivolgermi ad altre tecniche di agopuntura.

Come già affermato, per una corretta localizzazione degli agopunti è necessario nei primi anni di pratica clinica utilizzare un righello di 30 cm per misurare precisamente le tre coordinate che guidano la localizzazione degli agopunti: la linea xifo-ombelicale, quella ombelico-pubica ed infine la latero-ombelicale. Attraverso la definizione della loro lunghezza è possibile stabilire la misura precisa delle cosiddette distanze o “cun” che sono le “unità” di misura per la corretta localizzazione degli agopunti.

Solo dopo un lungo tirocinio con il righello (di molti mesi, io suggerisco di almeno di uno o due anni) che abitua l’occhio del medico a dividere esattamente i quadranti addominali ci si può affidare ad altre tecniche semplificate di individuazione degli agopunti che suggerirò nel capitolo loro dedicato. Occorre infatti prendere confidenza con una sorta di “colpo d’occhio” che permette una “squadratura mentale intuitiva” della superficie addominale. Si tratta in realtà di una vera e propria “quadratura del cerchio” perché la superficie addominale non è piatta ma curvilinea, al contrario dei righelli con i quali la misuriamo. Inoltre, come vedremo nel capitolo dedicato, le due superfici destra e sinistra dell’addome non sono perfettamente speculari e la linea alba che noi consideriamo rettilinea quasi costantemente presenta delle più o meno importanti deviazioni e curvature che modificano tutti i piani ad esse ortogonali e che vanno considerati pena l’errata localizzazione dei punti.

Fin dall’inizio della mia pratica di agopuntura ho utilizzato un righello particolare che ho messo a punto per individuare visivamente l’esatta distanza di 1, 2 e 1/2 cun o distanze latero-ombelicali e che ho chiamato Sotte Ruler di cui spiegherò più avanti le caratteristiche. Il suo utilizzo rende assai più pratica l’individuazione delle distanze latero-ombelicali ed evita il ricorso a complicate tabelle di calcolo.

 

 

OBIETTIVI

 

Gli obiettivi di questo volume sono in primo luogo quelli di accostare il medico agopuntore a questa nuova metodica di terapia che si innesta nell’antica tradizione della medicina tradizionale cinese ma è molto moderna.

L’addominopuntura è stata messa a punto per la prima volta in Cina dal dott. Bo Zhi-yun nel 1972 e negli anni successivi. Il dott. Bo si era reso conto dell’estrema efficacia dell’utilizzo di due punti del canale renmai, cioè del Vaso Concezione: CV4 e CV6 per il trattamento di una lombalgia acuta. A seguito dei successi dell’utilizzo di questi punti iniziò a formulare una teoria che partiva dal presupposto che a livello addominale si potesse identificare un microsistema che presentasse corrispondenze somatotopiche tra il Vaso Concezione e la colonna vertebrale e successivamente tra punti dei canali di Rene e Stomaco ed i cingoli superiore ed inferiore. L’ultimo anello della catena fu la localizzazione dei cosiddetti punti Extra, così definiti perché Extra meridiani, per individuare i vari segmenti degli arti superiore ed inferiore.

In questa maniera venne individuato il cosiddetto sistema dell’Homunculus che alcuni chiamano “shenque”. Shenque è il nome dal punto CV8, che corrisponde all’ombelico che rappresenta non solo il centro dell’addome ma anche il punto a partire dal quale si individua la linea ombelicale trasversa. Questa linea dirigendosi posteriormente, attraversando ed intercettando in successione i punti KI16 huangshu, ST25 tianshu, SP15 daheng, GB26 daimai, BL52 zhishi, BL23 shenshu termina al punto GV4 mingmen.

 

Figura 1

Nodo di Hensen e primitiva corda dorsale

 

 

 

L’ombelicale trasversa divide il corpo in due metà. Nell’anatomofisiologia energetica della medicina cinese: la metà superiore risponde al cielo e quella inferiore risponde alla terra. La sua importanza anche dal punto di vista embrionale è fondamentale: ricordo che il punto GV4 mingmen, cioè “la porta della vita” è la porzione somatica che nell’adulto corrisponde al nodo di Hensen, cioè alla sede del processo di invaginazione dei tessuti ectoplasmatici da cui origina la primitiva “corda dorsale” che rappresenta il primo abbozzo della colonna vertebrale nel sistema dei due foglietti ectoderma/endoderma delle prime fasi dello sviluppo embrionale.

 

Figura 2

Figure dai testi cinesi: sistema dell’homunculus (figura in alto) e dei bagua o otto trigrammi (figura in basso)

 

 

 

Il sistema dell’homuculus è superficiale, sia dal punto di vista energetico che terapeutico e permette la localizzazione delle corrispondenze somatotopiche del tronco, degli arti e dell’estremità cefalica.

Andando verso l’interno si individuano altri due sistemi: a livello medio il sistema dei canali e meridiani classici di agopuntura, a livello profondo il sistema dei bagua, cioè degli otto trigrammi e delle relative corrispondenze con gli organi e visceri dei cinque movimenti.

Riassumendo, il primo obiettivo di questo testo è far prendere confidenza con questi sistemi ed in particolare con il sistema dell’homunculus sia dal punto di vista anatomico che funzionale. Il passo successivo consiste nel correlare la sintomatologia di patologie osteoarticolari e nervose alla diagnostica ed al trattamento di addominopuntura.

 

Un ulteriore obiettivo di questo mio lavoro è fornire basi certe per l’applicazione dell’addominopuntura in ricerche scientifiche che ne avvalorino ulteriormente l’efficacia e ne favoriscano la diffusione e l’utilizzo sinergico con i trattamenti di medicina occidentale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Introduzione

 

Da oltre 20 anni pratico l’addominopuntura che ho iniziato ad utilizzare dopo aver frequentato alcuni seminari tenuti dal professor Bo Zhi-yun presso la Scuola di Agopuntura della Fondazione Matteo Ricci nelle sedi di Bologna e di Bari a cavallo degli inizi degli anni 2000.

Fin dall’inizio della pratica clinica di addominopuntura mi sono reso conto dell’utilità di questa metodica in particolare in ambito ortopedico-reumatologico e neurologico.

Quali sono i punti di forza?

In primo luogo la sua estrema efficacia clinica che si manifesta assai frequentemente fin dalla prima seduta e con un istantaneo miglioramento e talora risoluzione della sintomatologia che segue di un istante l’infissione degli aghi. Soprattutto nella sintomatologia cervicale quasi costantemente la stimolazione degli agopunti è seguita da un immediato miglioramento della sintomatologia dolorosa e della associata contrattura muscolare che ovviamente deve essere consolidata con sedute successive.

In secondo luogo l’addominopuntura è assolutamente indolore, soprattutto se praticata con aghi siliconati e forniti di tubo guida. L’infissione istantanea che segue la percussione digitale sulla testa dell’ago che sporge dal tubo guida è così rapida che spesso i pazienti non si rendono nemmeno conto della sua esecuzione. L’uso del tubo guida rende la metodica di infissione ancora più sicura dal punto di vista della sterilità perché non c’è nessun contatto tra le dita dell’operatore e la lama dell’ago che penetra nei tessuti del paziente.

 

Tabella 1

Punti di forza dell’addominopuntura

 

Efficacia clinica fin dalla prima seduta

Metodica praticamente indolore

Metodica ripetibile in base a protocolli per singole patologie

 

Il terzo motivo per cui l’addominopuntura è una tecnica straordinaria di terapia è la sua “ripetibilità” che la rende particolarmente adatta a verificarne, tramite studi e ricerche cliniche, l’efficacia clinica. Esistono dei veri e propri protocolli base di terapia per ogni singola patologia che possono essere utilizzati con metodo standardizzato e che analizzeremo nella parte del volume dedicata alla clinica.

 

Tabella 2

Limiti dell’addominopuntura

 

Necessità di precisa localizzazione degli agopunti

Ridotta efficacia in caso di presenza di cicatrici addominali

Difficile esecuzione in pazienti obesi o eccessivamente magri

 

Riassumendo, i punti di forza sono tre: efficacia immediata, assenza di dolore e ripetibilità; quali sono invece i limiti?

Nella mia esperienza il limite principale consiste nell’assoluta necessità della precisa localizzazione degli agopunti di addominopuntura che molti colleghi che con essa si sono confrontati non riescono ad effettuare. I punti di addomino sono superfici millimetriche che vanno localizzate con estrema precisione per ottenere i risultati sperati. Anche lo scostamento di uno o due millimetri rende la terapia inefficace. Questo fenomeno è particolarmente vero nei soggetti obesi o in quelli estremamente magri. Per evitare errori nella localizzazione precisa dei punti occorre servirsi costantemente del righelloche permette la definizione precisa delle “distanze” o “cun” sopra, sotto e latero-ombelicali e la loro corretta applicazione.

Negli obesi la presenza di pliche cutanee, le deformazioni ed i dislocamenti della superficie addominale anteriore correlati all’eccessivo accumulo e deposito di adipe sono un ostacolo talora insormontabile alla localizzazione precisa degli agopunti. Nei pazienti eccessivamente magri ed in particolare negli anoressici l’atrofia del tessuto sottocutaneo e la distrofia di quello cutaneo rendono difficile l’infissione degli aghi e quasi impossibile stabilire una differenza tra puntura superficiale e profonda che invece è fondamentale per una buona riuscita della terapia.

Un altro limite è la presenza di cicatrici chirurgiche addominali, in particolare a quelle xifo-ombelicali ed ombelico-pubiche, che interrompono la continuità e contiguità anatomica, linfatica, vascolare e nervosa e conseguentemente possono ostacolare anche quella “energetica” dei canali, dei meridiani e degli agopunti. Nei pazienti che presentano delle cicatrici verifico l’addomino con una o due sedute e, in caso di inefficacia (che si manifesta nel 25% dei casi), sono costretto ad abbandonarla e rivolgermi ad altre tecniche di agopuntura.

Come già affermato, per una corretta localizzazione degli agopunti è necessario nei primi anni di pratica clinica utilizzare un righello di 30 cm per misurare precisamente le tre coordinate che guidano la localizzazione degli agopunti: la linea xifo-ombelicale, quella ombelico-pubica ed infine la latero-ombelicale. Attraverso la definizione della loro lunghezza è possibile stabilire la misura precisa delle cosiddette distanze o “cun” che sono le “unità” di misura per la corretta localizzazione degli agopunti.

Solo dopo un lungo tirocinio con il righello (di molti mesi, io suggerisco di almeno di uno o due anni) che abitua l’occhio del medico a dividere esattamente i quadranti addominali ci si può affidare ad altre tecniche semplificate di individuazione degli agopunti che suggerirò nel capitolo loro dedicato. Occorre infatti prendere confidenza con una sorta di “colpo d’occhio” che permette una “squadratura mentale intuitiva” della superficie addominale. Si tratta in realtà di una vera e propria “quadratura del cerchio” perché la superficie addominale non è piatta ma curvilinea, al contrario dei righelli con i quali la misuriamo. Inoltre, come vedremo nel capitolo dedicato, le due superfici destra e sinistra dell’addome non sono perfettamente speculari e la linea alba che noi consideriamo rettilinea quasi costantemente presenta delle più o meno importanti deviazioni e curvature che modificano tutti i piani ad esse ortogonali e che vanno considerati pena l’errata localizzazione dei punti.

Fin dall’inizio della mia pratica di agopuntura ho utilizzato un righello particolare che ho messo a punto per individuare visivamente l’esatta distanza di 1, 2 e 1/2 cun o distanze latero-ombelicali e che ho chiamato Sotte Ruler di cui spiegherò più avanti le caratteristiche. Il suo utilizzo rende assai più pratica l’individuazione delle distanze latero-ombelicali ed evita il ricorso a complicate tabelle di calcolo.

 

 

OBIETTIVI

 

Gli obiettivi di questo volume sono in primo luogo quelli di accostare il medico agopuntore a questa nuova metodica di terapia che si innesta nell’antica tradizione della medicina tradizionale cinese ma è molto moderna.

L’addominopuntura è stata messa a punto per la prima volta in Cina dal dott. Bo Zhi-yun nel 1972 e negli anni successivi. Il dott. Bo si era reso conto dell’estrema efficacia dell’utilizzo di due punti del canale renmai, cioè del Vaso Concezione: CV4 e CV6 per il trattamento di una lombalgia acuta. A seguito dei successi dell’utilizzo di questi punti iniziò a formulare una teoria che partiva dal presupposto che a livello addominale si potesse identificare un microsistema che presentasse corrispondenze somatotopiche tra il Vaso Concezione e la colonna vertebrale e successivamente tra punti dei canali di Rene e Stomaco ed i cingoli superiore ed inferiore. L’ultimo anello della catena fu la localizzazione dei cosiddetti punti Extra, così definiti perché Extra meridiani, per individuare i vari segmenti degli arti superiore ed inferiore.

In questa maniera venne individuato il cosiddetto sistema dell’Homunculus che alcuni chiamano “shenque”. Shenque è il nome dal punto CV8, che corrisponde all’ombelico che rappresenta non solo il centro dell’addome ma anche il punto a partire dal quale si individua la linea ombelicale trasversa. Questa linea dirigendosi posteriormente, attraversando ed intercettando in successione i punti KI16 huangshu, ST25 tianshu, SP15 daheng, GB26 daimai, BL52 zhishi, BL23 shenshu termina al punto GV4 mingmen.

 

Figura 1

Nodo di Hensen e primitiva corda dorsale

 

 

 

L’ombelicale trasversa divide il corpo in due metà. Nell’anatomofisiologia energetica della medicina cinese: la metà superiore risponde al cielo e quella inferiore risponde alla terra. La sua importanza anche dal punto di vista embrionale è fondamentale: ricordo che il punto GV4 mingmen, cioè “la porta della vita” è la porzione somatica che nell’adulto corrisponde al nodo di Hensen, cioè alla sede del processo di invaginazione dei tessuti ectoplasmatici da cui origina la primitiva “corda dorsale” che rappresenta il primo abbozzo della colonna vertebrale nel sistema dei due foglietti ectoderma/endoderma delle prime fasi dello sviluppo embrionale.

 

Figura 2

Figure dai testi cinesi: sistema dell’homunculus (figura in alto) e dei bagua o otto trigrammi (figura in basso)

 

 

 

Il sistema dell’homuculus è superficiale, sia dal punto di vista energetico che terapeutico e permette la localizzazione delle corrispondenze somatotopiche del tronco, degli arti e dell’estremità cefalica.

Andando verso l’interno si individuano altri due sistemi: a livello medio il sistema dei canali e meridiani classici di agopuntura, a livello profondo il sistema dei bagua, cioè degli otto trigrammi e delle relative corrispondenze con gli organi e visceri dei cinque movimenti.

Riassumendo, il primo obiettivo di questo testo è far prendere confidenza con questi sistemi ed in particolare con il sistema dell’homunculus sia dal punto di vista anatomico che funzionale. Il passo successivo consiste nel correlare la sintomatologia di patologie osteoarticolari e nervose alla diagnostica ed al trattamento di addominopuntura.

 

Un ulteriore obiettivo di questo mio lavoro è fornire basi certe per l’applicazione dell’addominopuntura in ricerche scientifiche che ne avvalorino ulteriormente l’efficacia e ne favoriscano la diffusione e l’utilizzo sinergico con i trattamenti di medicina occidentale.