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La nascita e lo sviluppo della medicina cinese e della farmacologia: dai tempi mitici al VI secolo d.C.

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Dai tempi mitici alla storia

La leggenda

La storia della medicina cinese inizia con la leggenda di due mitici imperatori: l’imperatore giallo Huang Di e l’imperatore rosso o divino agricoltore Shen Nong. Probabilmente si trattava di due capi delle tribù neolitiche vissute in Cina nel terzo millennio a.C. A questi due imperatori è attribuita la prima civilizzazione cinese. Secondo la leggenda, Huang Di scoprì la ruota ed il carro, la barca e la bussola, Shen Nong inventò l’aratro, il vomere e l’arte di dissodare e coltivare la terra. La nascita della medicina è collegata a questi due imperatori perchè si narra che Huang Di ne stabilì i principi generali e contribuì allo sviluppo dell’agopuntura-moxibustione, mentre Shen Nong fissò le prime conoscenze di dietetica ed erboristeria. Si racconta che Shen Nong sperimentò su di sè la natura dei cibi e delle bevande. Aveva uno stomaco così sottile e trasparente da poter seguire direttamente i processi digestivi degli alimenti. Ciò gli permise di apprezzare le proprietà curative di molte erbe, di scoprire molte piante medicinali e di studiare l’azione dei veleni e degli antidoti.

Questi due imperatori sono ricordati come gli autori dei due più importanti classici della medicina cinese: lo Huang Di Nei Jing o Classico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo e lo Shen Nong Ben Cao Jing o Classico di Materia Medica dell’Imperatore Shen Nong. Il primo è la Bibbia della teoria della medicina cinese e dell’agopuntura-moxibustione, il secondo è il più antico trattato conosciuto di farmacoterapia. In realtà, le due opere furono compilate da autori sconosciuti nel primo millennio dell’era pre-cristiana ed attribuite ai due mitici imperatori per dare loro maggiore prestigio. In questa maniera furono raccolte, sintetizzate e schematizzate tutte le conoscenze tramandate dalle ere precedenti, sia oralmente che con testi scritti.

La medicina sciamanica

Come nacquero realmente la medicina cinese e la sua farmacologia? 

Le prime pratiche mediche della civiltà cinese furono  senza dubbio in mano agli sciamani: essi avevano il dominio delle attività religiose, culturali, divinatorie e mediche.

Lo stesso ideogramma che corrisponde al significato di medicina “Yi” trae la sua origine dal lavoro degli sciamani. L’ideogramma è composto da due radici: la prima, posta in alto e definita Yi, corrisponde al grido dello sciamano, la seconda posta in basso, l’elemento Wu, indica lo sciamano stesso: una medicina affidata dunque alla stregoneria e gestita secondo metodi magico-divinatori.

Gradualmente, attraverso l’attività sciamanica, vennero alla luce i primi rudimenti della conoscenza medica che iniziarono ad organizzarsi durante il periodo della dinastia Shang, nel secondo millennio a.C. Si cominciò a definire l’origine delle malattie e si indicarono le loro cause: quelle provenienti dall’imperatore dell’alto Shang Di, le cause celesti che agiscono o direttamente o tramite la pioggia; quelle derivanti dall’influsso malefico dei defunti e degli antenati, definiti Gui; quelle collegate ai parassiti ed agli insetti Gu. 

In questo periodo antico la terapia era fondata sugli esorcismi, gli incantesimi e le pratiche rituali e sacrificali. Si iniziò anche l’uso di sostanze medicinali spesso euforizzanti, sia come decotti che come bevande fermentate, che all’inizio supportarono l’attività sciamanica e presero poi, gradualmente, un ruolo sempre più originale ed individuale, scollandosi dal loro compito rituale. Oltre alle bevande medicinali si svilupparono le prime conoscenze sugli impiastri medici da utilizzare, a livello topico, per le malattie esterne. 

La nascita della medicina ed il suo sviluppo fino alla dinastia Han (dal 10° secolo a.C. al 3° secolo d.C.)

Con l’avvento della dinastia Zhou e durante il periodo successivo, definito Primavere ed Autunni e Stati Combattenti (11°-3° sec. a.C.), si assiste all’iniziale organizzazione delle conoscenze mediche che vennero definitivamente sistematizzate in epoca Han (2° sec. a.C.- 2° sec. d.C.) con la pubblicazione del Classico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo e del Classico di Materia Medica dell’Imperatore Shen Nong. 

Le varie correnti culturali del tempo influenzarono la medicina che risentì delle teorie di diverse Scuole di pensiero, in particolare: 

– la Scuola Ju o Confuciana o Scuola dei Dotti o Letterati;

– la Scuola Mozi o Scuola Moista;

– la Scuola Tao o Scuola Taoista;

– la Scuola Fa o Scuola Legalista;

– la Scuola yin-yang o Scuola Naturalista;

– la Scuola Ming o Scuola dei Nomi.

In questo periodo vennero definitivamente fissati i principi della medicina cinese che possiamo brevemente riassumere come segue:

– teoria yin-yang e dei cinque movimenti;

– teoria dell’energia, del sangue e dei liquidi organici;

– teoria degli organi, dei visceri e dei meridiani principali e secondari. 

L’elaborazione di questi fondamenti fu applicata alle varie discipline mediche: l’anatomo-fisiologia, l’eziopatogenesi, la semeiologia, la diagnostica, la clinica e la terapia. In ambito di terapia furono sviluppate delle tecniche esterne ed altre interne. Le prime riunivano le metodiche di stimolazione dei punti: agopuntura, moxibustione, massaggio. Le seconde consistevano nella dietetica e nella farmacologia.

I primi testi medici

L’uso delle sostanze medicinali è ricordato per la prima volta in alcuni testi molto antichi: lo Shi Jing o Classico delle Odi (6° sec. a.C.), una raccolta di poesie che cita una cinquantina di erbe medicinali, e lo Shan Hai Jing o Classico dei Monti e dei Mari (3° sec. a.C.), un’enciclopedia ante-litteram che contiene interi capitoli dedicati alla botanica, zoologia, farmacoterapia e medicina. 

Nel 1.973, durante gli scavi effettuati nella tomba numero 3 del sito archeologico di Ma Wang Dui, risalente al 168 a.C., è venuto alla luce il primo testo, attualmente conosciuto, di terapia farmacologica applicata alla clinica: si tratta del Wu Shi Er Bing Fang o Ricette per 52 Malattie. In quest’opera vengono riportate molte prescrizioni, contenenti in tutto 242 droghe, relative alla terapia di patologie ostetriche, pediatriche e di medicina interna. Di poco successivo è lo Shen Nong Ben Cao  Jing o Materia Medica di Shen Nong,  che risale al 1° sec. a.C. 

Lo Shen Nong Ben Cao Jing

Si tratta della prima raccolta di piante e sostanze medicinali della storia della medicina cinese. 

Il testo originale è andato perso, tuttavia molti Ben Cao successivi sono completamenti e revisioni di questa prima materia medica. L’opera è stata in parte ricostruita a partire dal Zheng Lei Ben Cao, edito nel 1.108 d.C. Lo Shen Nong Ben Cao Jing  funge da modello per tutti i Ben Cao che si susseguiranno nella storia della medicina cinese. 

La sua novità consiste nel fatto che propone la prima classificazione dei farmaci della storia della medicina cinese. Le 365 diverse piante medicinali descritte in questo testo vengono suddividise in tre categorie: i rimedi superiori, medi ed inferiori.

1. I rimedi della categoria superiore sono 120 e servono principalmente a nutrire l’essenza vitale dell’uomo. Sono dei farmaci tonici che possono essere assunti in discreta quantità senza danneggiare l’organismo, una via di mezzo tra il farmaco e l’alimento o, detto in termini moderni, i farmaci da banco della dinastia Han. Il loro scopo è mantenere la leggerezza del corpo, aumentare l’energia, ritardare l’invecchiamento e prolungare la durata della vita. 

2. I rimedi della classe media sono 120, tonificano soprattutto le energie innate e, pur possedendo una notevole azione terapeutica, sono caratterizzati da una scarsa tossicità. 

3. I rimedi della classe inferiore sono 125, sono forniti di potente effetto farmacologico e, purtroppo, di effetti collaterali. Si tratta di farmaci potenti che possono essere utilizzati solo per patologie gravi e per brevi periodi di tempo. Essi servono ad eliminare gli eccessi di calore e di freddo, i fattori patogeni e gli accumuli energetici.

Nello Shen Nong Ben Cao Jing, ogni medicamento è studiato  in dettaglio e commentato nelle sue proprietà secondo i seguenti criteri: yin-yang, sette sentimenti, cinque sapori (acido, amaro, dolce, piccante e salato), quattro nature (fredda, fresca, tiepida e calda). Si analizza inoltre il luogo di crescita della pianta e si descrivono le principali tecniche di preparazione: essiccamento al sole o all’ombra, trattamento con il fuoco, con l’acqua e con l’acqua ed il fuoco insieme.

Con la pubblicazione dello Wu Shi Er Bing Fang e dello Shen Nong Ben Cao Jing si conclude la prima fase della sistematizzazione del pensiero medico cinese applicato alla farmacologia. Il Classico di Materia Medica di Shen Nong ci propone la prima classificazione dei farmaci ed il Trattato per le 52 Malattie dimostra che già nel 2° sec. a.C. i vari rimedi erano riuniti in prescrizioni, spesso assai complesse, allo scopo di potenziare, attraverso i sinergismi reciproci, l’azione dei singoli farmaci, di smorzarne gli effetti collaterali e di trattare i vari sintomi delle patologie.

Lo Shang Han Za Bing Lun

Il passo successivo nello sviluppo della farmacoterapia avviene, sempre in epoca Han, con la compilazione dello Shang Han Za Bing Lun o Trattato delle Malattie Febbrili e Miste da parte di Zhang Zhong Jing. La novità che quest’autore propone, consiste nell’associare con chiarezza ad ogni specifica sintomatologia la rispettiva semeiologia medica e la diagnosi glossoscopica e sfigmologica. Solo alla fine di questi accurati procedimenti diagnostici si arriva alla formulazione della terapia farmacologica che è fondata su dettagliati principi e di cui vengono, di volta in volta, chiariti gli scopi che conducono alle scelta dei rimedi.

Zhang Zhong Jing (150 ?-219 ? d.C.) visse nella provincia Henan.

Il testo fu compilato nel  2°-3° secolo d.C. L’originale non è giunto fino a noi, tuttavia quest’opera fu successivamente sottoposta a numerose revisioni e commenti che, fortunatamente, abbiamo ereditato. Durante la dinastia Jin, Wang Shu He ne fece una prima revisione; successivamente, durante la dinastia Song, l’opera fu definitivamente suddivisa in due volumi dall’Ufficio per la Revisione dei Testi Medici:

– Shan Han Lun o Trattato delle Malattie Febbrili;

– Jin Kui Yao Lue Fang Lun o Sinossi delle Prescrizioni della Camera d’Oro.

Dello Shang Han Za Bing Lun sono stati fatti, nel corso della storia della medicina cinese, moltissimi commentari: ne ricordiamo due molto importanti relativi alla Sinossi delle Prescrizioni della Camera d’Oro:

– Jin Kui Yao Lue Xi Dian o Commentari alla Sinossi delle Prescrizioni della Camera d’Oro. L’opera  fu compilata  da You Yi e pubblicata  nel 1732. Si tratta di una semplice revisione del testo che offre dei chiarimenti sulle sue parti più complesse e tenta di correggere alcuni errori;

– Jin Kui Yi o Supplementi al Jin Kui, scritto da You Yi e pubblicato nel 1768. Si tratta di un completamento dell’opera precedente che tratta di varie patologie suddivise in 48 gruppi differenti.

Zhang Zhong Jing riprende in questo testo la teoria dei sei livelli energetici che era stata formulata, per la prima volta nel 31° capitolo del Su Wen affermando che le malattie da causa cosmopatogena, cioè indotte dalla penetrazione del freddo, si approfondiscono all’interno dell’organismo seguendo la regola di sei stratificazioni concentriche che corrispondono ai sei livelli energetici: Tai Yang, Yang Ming, Shao Yang, Tai Yin, Shao Yin e Jue Yin. (fig. 1)

Il Su Wen o Domande Semplici ed il Ling Shu o Perno Miracoloso costituiscono le due parti dello Huang Di Nei Jing o Classico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo.

L’analisi del Nei Jing si fonda su un’osservazione dei segni e sintomi di malattia che riguarda soprattutto i meridiani che corrispondono ai livelli energetici citati. Nello Shan Han Lun viene ripresa ed approfondita la teoria dei livelli, dedicando una particolare attenzione alla diagnostica glossoscopica e sfigmologica ed alla terapia farmacologica.

Lo Shang Han Lun contiene 113 prescrizioni, molte delle quali tutt’ora utilizzate in terapia. I principi di terapia si fondano sull’utilizzazione delle otto regole terapeutiche: sudorificazione per il livello Tai Yang, purgazione per il livello Yang Ming e poi vomificazione, armonizzazione, tonificazione, dispersione, refrigerazione e calorificazione per gli altri livelli energetici.

Quest’opera è uno dei cinque tesori della medicina cinese la cui importanza è rimasta inalterata nel corso dei secoli.

Le interpretazioni sulle aggressioni da energie cosmopatogene fatte da Zhang Zhong Jing sono state il fondamento di uno dei più grandi capitoli della storia della medicina cinese.

Nelle sindromi di livello si analizza come il fattore patogeno vento-freddo penetri all’interno dell’organismo attaccando i vari livelli energetici e determinando la comparsa di patologie febbrili. In realtà, oltre che la progressione del vento-freddo, attraverso i sei livelli si inquadrano dei modelli generali di attacco cosmopatogeno e la relativa risposta dell’organismo. Il ruolo dello studio delle sindromi di livello non è soltanto quello di esaminare la penetrazione del freddo nell’organismo, ma anche quello di fornire un modello di interpretazione della modalità di approfondimento di molte altre patologie. Questo studio fu seguito dopo molti secoli da quello sulla penetrazione del calore, fatto attraverso l’inquadramento delle sindromi dei quattro strati, e da quello dell’attacco del calore-umidità, con le sindromi dei tre riscaldatori.

Sembra strano che un’analisi così dettagliata sulla penetrazione del vento-freddo, come quella dello Shang Han Lun, abbia avuto bisogno di molti secoli per essere completata con l’indagine sui danni del calore e dell’umidità. La teorizzazione sulle sindromi dei quattro strati e su quelle dei riscaldatori risale infatti ai secoli 19° e 20°.

Esistono diverse spiegazioni per giustificare questo ritardo.

Da una parte i modelli forniti dallo Shang Han Lun, anche se nati per commentare le risposte organiche all’attacco del vento-freddo, si adattano parzialmente anche alla spiegazione delle patologie da calore ed umidità. E’ pur vero che durante il periodo delle dinastie Song, Jin e Yuan (10-14° sec. d.C.), la letteratura medica cinese si arricchì di moltissime opere di reinterpretazione, commento, rivisitazione dello Shang Han Lun, proprio allo scopo di spiegare le patologie da calore e quelle di natura epidemica. 

La teoria delle sindromi di livello nacque nel periodo del dominio delle dinastie del nord, che avevano la loro sede nelle regioni settentrionali della Cina; il clima freddo, ventilato e secco di queste regioni giustifica l’analisi sulle energie cosmopatogene vento e freddo. In questo periodo della storia cinese la popolazione viveva dispersa in un immenso territorio. Sia i fattori climatici che quelli  demografici giustificavano una  scarsa diffusione delle patologie contagiose.

Con il trasferimento della capitale al sud, in una regione caldo-umida e  riccamente popolata, la teoria dello Shang Han Lun dimostrò i suoi limiti. Non era infatti in grado di spiegare adeguatamente le patologie epidemiche correlate a sindromi dominate da segni di penetrazione del calore e dell’umidità. Solo a questo punto si rese necessaria una revisione generale  dell’inquadramento eziopatogenetico secondo i sei livelli. Questi furono i motivi che portarono alla nascita delle teorie degli strati e dei riscaldatori.

Mentre lo Shang Han Lun si dedica alla diagnosi e terapia delle patologie di origine esogena, il Jin Kui Yao Lue Fang Lun è dedicato alle patologie endogene.

Nei 25 capitoli di quest’opera vengono analizzate svariate patologie, con la stessa precisione glossoscopica e sfigmologica del Trattato delle Malattie Febbrili, e viene suggerita la loro terapia farmacologica presentando e commentando 262 prescrizioni.

Hua Tuo ed il Ma Fei San

Durante il regno della dinastia Han visse anche un altro famoso medico, Hua Tuo o Hua Fu (141-208 d.C.); egli nacque a Bo, nella provincia Anhui.

E’ ricordato come il primo famoso chirurgo della storia della medicina cinese, tuttavia fu molto eclettico e si interessò a tutte le branche della medicina. I punti paravertebrali Hua Tuo Jia Ji prendono il loro nome da questo famoso medico. A Hua Tuo è ascritta la sistematizzazione di una ginnastica medica definita “gioco dei cinque animali”: questa ginnastica terapeutica riprende infatti le movenze della tigre, del cervo, dell’orso, della scimmia e dell’airone ed è l’antenata dell’attuale Qi Gong. Fu anche esperto di idroterapia. Lo ricordiamo, nell’ambito della storia della farmacoterapia, perchè inventò il Ma Fei San, una polvere anestetica che gli permise l’esecuzione di molti interventi chirurgici soprattutto addominali. 

Dai Tre Regni alle dinastie del Nord e del Sud (dal 3° al 6° secolo d.C.)

Questo periodo storico è contrassegnato dallo spezzettamento dell’impero in vari regni spesso in lotta tra loro. Nonostante le avverse condizioni politiche e sociali, la  medicina cinese e la farmacoterapia, seppur lentamente, progredirono attraverso l’opera di alcuni famosi autori che è doveroso ricordare.

Gli autori famosi

Wang Shu He ed il Mai Jing

Wang Shu He o Wang Xi (210-285 d.C.) nacque a Gaoping, nella provincia Shanxi. 

Questo medico è ricordato per due motivi: è l’autore del Mai Jing o Classico dei Polsi, il primo vero trattato di sfigmologia di tutti i tempi, e operò la prima revisione delle opere di Zhang Zhong Jing: Shang Han Lun e Jin Kui Yao Lue Fang Lun. Il Mai Jing analizza 24 tipi differenti di polso ed introduce anche agli altri metodi della diagnosi: ispezione, auscultazione ed olfattazione, interrogatorio e palpazione. Ci sembra interessante ricordare che questo testo fu tradotto in arabo e divulgato dunque in tutto il Medio Oriente.

Per quanto concerne la pulsologia, il testo promuove un’analisi dettagliata dei vari polsi, correlando ogni polso alle specifiche alterazioni generali e locali di cui è la manifestazione. Il polso non è visto semplicemente come l’espressione del battito cardiaco, ma, più approfonditamente, come l’esito della trasmissione periferica di impulsi che esprimono anche alterazioni qualitative differenti da quelle puramente circolatorie ed inerenti lo stato degli organi e visceri.

Huang Fu Mi e lo Zhen Jiu Jia Yi Jing

Huang Fu Mi (214-282 d.C.) nacque a Anding Chaona, ora Ping  Jiang, nella provincia Gansu. 

Era un letterato; in seguito al fatto che veniva frequentemente colpito da continui attacchi reumatici, iniziò lo studio della medicina. Viene ricordato come l’autore dello Zhen Jiu Jia Yi Jing o Classico di Agopuntura e Moxibustione o ABC dell’Agopuntura e Moxibustione. Si tratta di una monografia sull’agopuntura-moxibustione, la prima della storia della medicina cinese. Tale opera acquistò nel tempo estremo valore e sostituì parzialmente il ben più famoso Huang Di Nei Jing.

Gli autori più rilevanti in ambito farmacologico furono: Ge Hong, Tao Hong Jing, Lei Xiao e Gong Qing Xuan.

Ge Hong ed il Zhou Hou Bei Ji Fang

Ge Hong (281-341 d.C.) nacque a Jurong,  nella provincia Jiangsu. 

Fu uno dei primi alchimisti della medicina cinese; è autore del Bao Pu Zi, un trattato di alchimia, dietetica e pratiche magiche e del ben più famoso Zhou Hou Bei Ji Fang o Manuale di Prescrizioni per le Emergenze. 

Ge Hong va ricordato come uno dei più grandi studiosi del suo periodo. La sua formazione confuciana si completò con l’acquisizione dei principi taoisti che lo portarono ad interessarsi anche di alchimia per poter raggiungere lo scopo di prolungare la vita e di “nutrire il principio vitale”.

La sua opera di alchimia Bao Pu Zi apre la strada alla farmacologia chimica, mentre il Manuale di Prescrizioni per le Emergenze lo rende famoso per la sua impostazione pragmatica in prevenzione come in terapia.

Occorre, a questo punto, ricordare che le varie scuole di pensiero (confuciana, taoista, naturalista, buddista) influenzarono profondamente la medicina ed i vari autori di questo periodo riflettono, nelle loro opere, l’adesione all’una o all’altra corrente. Ge Hong, figlio del suo tempo, era un letterato che, immerso in ambiente taoista, riuscì a produrre nel Bao Pu Zi un’opera in cui fece una sintesi delle sue conoscenze filosofiche, alchemiche, relative ai talismani, ma anche alle prescrizioni mediche ed alle ricette d’immortalità.

L’alchimia, che Ge Hong portò al suo maggiore sviluppo, era già conosciuta, in maniera embrionale, durante il periodo Han. Il suo scopo era duplice: da una parte produrre oro ed argento e dall’altra permettere di raggiungere l’immortalità. I farmaci per l’immortalità erano costituiti da rimedi vegetali che talora producevano effetti allucinogeni e da minerali spesso tossici come il mercurio, l’arsenico e la mica. Le ricerche alchemiche produssero una migliore conoscenza dei minerali; tali acquisizioni furono successivamente utilizzate dalla scienza medica.

Nello Zhou Hou Bei Ji Fang vengono affrontate molte patologie ricorrenti del periodo in cui visse Ge Hong, come il tifo, la dissenteria, la malaria, il vaiolo, la lebbra, il colera e suggerite le rispettive terapie farmacologiche. Essendo opera di un alchimista e taoista come Ge Hong, il testo presenta delle prescrizioni medicinali sotto forma di pillole e decotti, ma anche ricette di tipo alchemico, formule sciamaniche e tecniche di agopuntura e moxibustione. A proposito della moxibustione viene, in questo testo, per la prima volta ricordata la tecnica del riscaldamento attraverso sostanze interposte come il sale.

Tao Hong Jin ed il Ben Cao Jing Yi Zhu

Tao Hong Jin (452-536 d.C.) nacque a Danyang, attualmente Nanjing, nella provincia Jiangsu. 

E’ l’autore del Ben Cao Jing Yi Zhu o Commentario dello Shen Nong Ben Cao, la seconda materia medica della storia della medicina cinese, contenente un’analisi dettagliata di 730 rimedi di origine vegetale, animale e minerale. Ai 365 rimedi descritti nello Shen Nong Ben Cao di epoca Han vengono aggiunte altre 365 sostanze e si arriva dunque al numero totale di 730.

Lei Xiao ed il Lei Gong Pao Zhi Lun

Lei Xiao (circa 500 d.C.) fu un grande farmacista di cui non rimangono che pochi dati relativi alla vita. 

Viene ricordato come autore del Lei Gong Pao Zhi Lun o Trattato di Lei per la Preparazione dei Farmaci. Si tratta di un’opera che affronta la materia della preparazione dei farmaci; fu adottata, come testo base per secoli fino al periodo della dinastia Ming.

Gong Qing Xuan ed il Liu Juan Zhi Gui Yi Fang

Di Gong Qing Xuan non è nota la data di nascita, ma si sa che visse durante il periodo delle dinastie del Nord e del Sud (317-617 d.C.).

Compilò il Liu Juan Zhi Gui Yi Fang o Rimedi Lasciati dai Fantasmi. Si tratta del primo trattato di chirurgia della storia della medicina cinese. Il testo affronta la materia chirurgica relativa principalmente al trattamento delle patologie esterne come: ferite, traumi, carbuncoli, eczema, scabbia, mastite e drenaggio degli ascessi. Fornisce anche nozioni relative alla sterilizzazione del materiale chirurgico ed alle regole principali da osservare nell’assistenza al parto.

L’apertura delle frontiere cinesi ed i primi contatti con le medicine straniere

Dalla fine della dinastia Han, la Cina conobbe un periodo di divisione interna che terminò soltanto in epoca Sui con la riunificazione dell’impero. Malgrado lo stato di precarietà dei regimi che si susseguirono o, forse, proprio grazie a questa instabilità del potere politico, la Cina si aprì alle civiltà straniere. Ciò accadde al nord per motivi politici che fecero sì che le popolazioni barbariche dei territori mongoli in più riprese invadessero le regioni cinesi e le colonizzassero. Lo stesso fenomeno si ripropose al sud per motivi commerciali, perchè la Cina si era aperta agli scambi con i paesi del sud-est asiatico,  con l’India e l’impero persiano.

Il Buddismo era stato già introdotto in Cina fin dal 65 d.C. in seguito ai contatti avuti con l’India attraverso una missione diplomatica inviata in quella regione. Nei secoli successivi le credenze buddiste si diffusero e permisero la creazione di monasteri e templi sparsi un pò dovunque nel territorio dell’antico impero. Insieme con il Buddismo, arrivarono in Cina anche le conoscenze della medicina indiana.

Un esempio importante è quello del monaco  An Shi Gao che importò e tradusse in cinese non soltanto i Sutra buddisti, ma anche un’opera medica dedicata alle quattrocentoquattro malattie trattate con i farmaci di origine indiana. In questa maniera si ebbe un primo contatto con la medicina Ayurvedica. Quest’arte medica era già notevolmente sviluppata e, nonostante alcune somiglianze con la medicina cinese, per molti aspetti era assai differente.

Le opere di Ge Hong e di Tao Hong Jin risentono certamente di queste influenze straniere.

La medicina indiana contribuì a diffondere conoscenze importanti relative ad alcune particolari patologie come le parassitosi e le oftalmopatie. Dall’India arrivarono molte sostanze medicinali e la pratica di molte associazioni farmacologiche sia preventive che terapeutiche: molte ricette indiane erano dedicate alla pratica taoista della “lunga vita”.

Rimangono dei ricordi di questi scambi culturali non solo con l’India, ma anche con il Sud-Est asiatico e la Corea, nei titoli di alcuni testi citati nella bibliografia della Storia dei Sui che purtroppo il tempo ha distrutto: Si Hai Lei Ju Fang o Raccolta delle Ricette dei Quattro mari e Si Hai Lei Ju Dan Fang o Raccolta delle Ricette Semplici dei Quattro Mari.