Sono processi morbosi caratterizzati da alterazioni quantitative e/o qualitative del lipidi del plasma. La maggior parte dei grassi plasmatici è trasportata da lipoproteine che sono molecole sferiche contenenti alla superficie sostanze idrofile (apoproteine, fosfolipidi, colesterolo non esterificato) ed all’interno molecole idrofobe (colesterolo esterificato e trigliceridi).
In base alla densità (costante di sedimentazione all’ultracentrifuga) le lipoproteine sono distinte in:
- chilomicroni: trasportano prevalentemente trigliceridi ed in minor misura colesterolo provenienti dagli alimenti;
- VLDL (densità molto bassa): hanno la funzione di trasportare nel plasma i trigliceridi sintetizzati dal fegato;
- LDL (densità bassa): veicolano il colesterolo ai tessuti (azione aterogena in caso di eccesso);
- HDL (densità alta): assicurano il trasporto di colesterolo (HDL-C) dai tessuti al fegato ove viene eliminato come sale biliare (azione protettiva antiaterogena).
Le dislipidemie possono essere primitive (a trasmissione familiare genetica) o secondarie (ipotiroidismo, diabete mellito, nefrosi, gravidanza, eccesso di alimentazione e di alcool, assunzione di farmaci quali estroprogestenici, tiazidici, etc.).
Le dislipidemie (in particolare l’ipercolesterolemia) sono tra i principali fattori di rischio per l’aterosclerosi (insieme al fumo di sigaretta, diabete mellito, ipertensione arteriosa, obesità, etc.), malattia delle pareti arteriose responsabile di patologie ad elevata morbilità e mortalità quali infarto miocardico, ictus cerebrale, arteriopatie ostrutive periferiche.
Ai fini di una prevenzione vascolare si ritengono “desiderabili” valori: di colesterolemia totale inferiore a 200mg/dl nei soggetti con più di 30 aa (inferiore a 180mg/dl in quelli con meno di 30 aa), di colesterolemia HDL (HDL-C) superiore a 45mg/dl nella donna (40mg/dl nell’uomo) e di trigliceridi sotto i 150mg/dl.
Livelli lipidici più elevati necessitano di trattamento dietetico e, in caso di insuccesso di quest’ultimo, farmacologico. La terapia dietetica si fonda sulla riduzione dell’apporto alimentare di grassi saturi e colesterolo; il trattamento farmacologico varia in rapporto al tipo di dislipidemia.
Tale disequilibrio esprime con evidenza non una sindrome sintomatologica ma piuttosto un dato di laboratorio reso possibile dalle moderne indagini bioumorali.
Classificazione delle dislipidemie in medicina cinese
- dislipidemia con stasi di qi di fegato che genera fuoco e vento che risalgono
- dislipidemia con deficit di yin di rene e fegato ed eccesso di yang di fegato
- dislipidemia con deficit di milza-pancreas ed accumulo di umidità
Ovviamente è necessario impostare un corretto regime dietetico che consiglio al paziente combinando aspetti della dietetica occidentale a quelli della dietetica cinese, come, ad esempio, suggerimenti relativi alla natura, ai sapori ed alla cottura dei cibi. Utilizzo quasi costantemente anche dei farmaci di medicina cinese ad azione ipolipemizzante ed ipocolesterolemizzante.
In alcuni casi è utile anche l’agopuntura. Il trattamento si esegue generalmente attraverso l’agopuntura somatica generale associata all’agopuntura auricolare per favorire il trattamento dietetico e seguire il paziente anche sotto il profilo del rilassamento psichico.