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Agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese – Istituto Superiore Sanità – Roma

Agopuntura e medicina tradizionale cinese

“Acupuncture and Traditional Chinese Medicine”

relazione presentata alle Giornate di Studio dell’Istituto Superiore di Sanità su

“Efficacia degli interventi sanitari: paradigmi scientifici, terapie non convenzionali e libertà di cura” – Roma 26 aprile 1999

Lucio Sotte

direttore Rivista Italiana di Medicina Tradizionale Cinese

Fondazione Matteo Ricci – Bologna

Riassunto

L’agopuntura e le altre tecniche di terapia della medicina tradizionale cinese (moxibustione, farmacoterapia, massaggio e fisiochinesiterapia, ginnastiche mediche) si sono introdotte in Italia ed in Europa nel secondo dopoguerra.

In particolare l’agopuntura è utilizzata sempre più capillarmente all’interno di strutture sanitarie pubbliche e private; la sua pratica clinica in Italia è riservata ai medici essendo considerata un “atto medico” dal 1982.

L’agopuntura e la medicina cinese sono insegnate in scuole che hanno ormai acquisito una esperienza didattica, clinica, editoriale notevole.

Il N.I.H. National Health Institute degli Stati Uniti ha concluso nella Consensus Conference tenutasi nel novembre 1977 che l’agopuntura presenta in svariate patologie una chiara evidenza di attività terapeutica ad esempio nella nausea e vomito postoperatori, in corso di chemioterapia e di gravidanza.

SUMMER

Acupuncture and other therapheutic tecniques of Traditional Chinese Medicine (moxibustion, herbal therapy, massage and fisiokinesitherapy, Chinese medical exercises) were introduced in Italy and Europe after the Second World War.

Expecially acupuncture is utilized in private and public health services; In Italy only Medical Doctors can practice acupuncture because it is considered a “Medical Act” from 1982.

Some private Schools organize four years Courses of acupuncture and Chinese medicine and acquired an interesting experience in teaching, clinical practice an editing in this field.

N.I.H. National Health Institute in U.S.A. stated in a Consensus Conference heald in november 1977 that «There is clear evidence that needle acupuncture is efficacious for adult post-operative and chemiotherapy nausea and vomiting and probably for the nausea of pregnancy».

La medicina tradizionale cinese si sta espandendo sempre più capillarmente al di fuori della Cina. L’agopuntura – la più originale delle sue metodiche di terapia – ha rappresentato la “testa d’ariete” per lo sfondamento delle frontiere e, al suo seguito, tutto il complesso sapere medico cinese si sta diffondendo in Occidente.

Cenni storici sull’introduzione e diffusione della medicina tradizionale cinese in Occidente

L’Occidente è entrato in contatto con la medicina tradizionale cinese fin dall’antichità – Avicenna conosceva il “Mai Jing – Trattato dei Polsi” compilato da Wang Shu He nel III secolo d. C. – e, dopo la scoperta delle Indie, gli scambi diretti con la Cina hanno favorito l’approdo in Europa degli echi di alcune dottrine di questa medicina come quella dei meridiani e punti di agopuntura e quella già citata dei polsi. Si trattava tuttavia di notizie ancora molto generiche e sommarie.

È solo nel primo dopoguerra che nei paesi occidentali comincia una reale conoscenza della medicina cinese che si approfondisce nel secondo dopoguerra e viene amplificata negli anni ’70 dopo la fine del periodo della Rivoluzione Culturale ed il riallacciarsi di rapporti più stretti tra la Cina e l’Occidente.

Possiamo dunque affermare che una vera diffusione della medicina tradizionale cinese in Occidente inizi realmente soltanto a partire dagli anni ’70. Tale diffusione riguarda all’inizio la sola agopuntura mentre, con gli anni ’80, si estende gradualmente all’insieme di tutte le sue discipline.

Cenni sul sapere medico cinese

La medicina tradizionale cinese si sviluppa in molte e complesse discipline analoghe nominalmente a quelle della medicina occidentale ma diverse nell’ottica di osservazione del reale e, conseguentemente, anche nel loro sviluppo e nella loro elaborazione: anatomia e fisiologia, etiopatogenesi, semeiologia, diagnostica, clinica e terapia. Tali discipline si fondano su principi stabiliti in era precristiana e progrediti nel corso degli ultimi due millenni attraverso il complesso lavoro teorico ed empirico di numerosissimi autori che ci hanno lasciato in eredità centinaia di opere antichissime molte delle quali risalenti al primo millennio della nostra era.

Dal punto di vista terapeutico si può intervenire sul paziente con tre differenti gruppi di metodiche di trattamento: le tecniche esterne, quelle interne, e quelle dette “né esterne né interne”.

Alle tecniche esterne [1] appartengono tutte le terapie che si fondano sulla stimolazione esterna degli agopunti con metodi antichi (agopuntura, massaggio, percussione con martelletti di varia foggia, moxibustione1, coppettazione2) o moderni (elettroagopuntura, magnetoagopuntura, chimioagopuntura, laseragopuntura).

Alle tecniche interne [2] appartengono tutte le metodiche che si fondano sulla somministrazione di farmaci e/o alimenti. La farmacologia cinese si avvale dell’uso di migliaia di sostanze naturali prevalentemente vegetali ed in piccola parte di origine animale e minerale confezionate secondo ricette sperimentate il larga parte da centinaia e talora migliaia di anni. La dietetica si fonda sull’uso dei cibi che vengono classificati seguendo lo stesso metodo utilizzato per i farmaci. Spesso vengono anche utilizzati dei “piatti medicinali” soprattutto a scopo preventivo o nel trattamento degli stati di convalescenza.

Alle tecniche “né interne né esterne” [3] appartengono le ginnastiche mediche, le tecniche psicocorporee e le metodiche di automassaggio che si fondano sulla teoria che attraverso specifici movimenti somatici eseguiti consensualmente ad altrettanto specifici movimenti respiratori e sotto stretto controllo mentale sia possibile influenzare la produzione e distribuzione del «qi» e dunque lo stato di salute.

Le ginnastiche sono utilizzate soprattutto nella prevenzione e nel trattamento di patologie croniche come ad esempio ipertensione, bronchite cronica, artrosi, disturbi neurologici, esiti di ictus cerebrale.

In Cina esistono due diversi Corsi di Laurea in Medicina: quello in Medicina Occidentale analogo ai nostri e quello in Medicina Tradizionale Cinese. Quest’ultimo dura 5 anni ed abilita alla pratica della medicina cinese nelle strutture sanitarie di base e negli ospedali di medicina tradizionale cinese.

Agopuntura e medicina tradizionale cinese in Italia

Introduzione

Con un leggero ritardo nei confronti di altri paesi occidentali e consensualmente con la diffusione di altre pratiche mediche non convenzionali [4, 5, 6, 7, 8, 9, 10], la medicina cinese è stata introdotta in Italia soprattutto nel secondo dopoguerra, si è iniziata a diffondere a partire dagli anni ’70, ha consolidato la sua espansione negli anni ’80 e si è radicata come pratica medica negli anni ’90.

 

La pratica clinica

In Italia la pratica della medicina cinese – nello specifico soprattutto dell’agopuntura – inizia all’interno delle strutture sanitarie private e si diffonde gradualmente per estendersi poi anche all’interno delle strutture sanitarie pubbliche del Sistema Sanitario Nazionale a partire dall’inizio degli anni ’80.

Questa diffusione avviene consensualmente all’ufficializzazione dell’agopuntura ed alla sua definizione come “atto medico” avvenuta nel novembre 1982 con la Sentenza n° 500 della II Sezione Penale della Corte di Cassazione e, sempre nel novembre 1982, da parte del Consiglio Superiore di Sanità. Nel 1983 la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (F.N.O.M.) riconosce ufficialmente l’agopuntura come “atto medico” inserendola nel suo tariffario nazionale.

Dopo la Riunione di Studio sull’Altra Medicina del 26 ottobre 1996 della F.N.O.M. [11] della iniziativa recente che risale al 1998 di alcuni Ordini Provinciali dei Medici è quella di aver stabilito di istituire dei Registri dei Medici Agopuntori: l’iscrizione a questi Registri prevede che il medico che ne faccia istanza possieda una serie di requisiti stabiliti appunto nella delibera istitutiva dei Registri stessi.

Il Sistema Sanitario Nazionale è in fase di organizzazione alla fine degli anni ’70 ed agli inizi degli anni ’80 e le Regioni, prima della promulgazione del Tariffario Nazionale dei Medici Ospedalieri, sono libere di promulgare dei loro Tariffari Regionali. È proprio in uno di questi Tariffari Regionali, precisamente in quello della Regione Marche, che la voce “agopuntura” compare ufficialmente per la prima volta nel 1981. Tale voce è inserita tra quelle relative all’Istituto delle Compartecipazioni dei Medici Ospedalieri del Servizio di Anestesia e Rianimazione. In questa maniera è consentito al cittadino di usufruire gratutitamente di prestazioni di agopuntura nelle strutture sanitarie pubbliche all’interno delle attività dell’Ambulatorio di Analgesia attivato dai Servizi di Anestesia e Rianimazione3. Successivamente anche altre Regioni inseriranno l’agopuntura nei loro Tariffari Regionali.

Nel 1984 viene sottoscritto un nuovo Contratto Nazionale dei Medici Ospedalieri che prevede la definizione di un Tariffario Nazionale dei Medici Ospedalieri che verrà promulgato successivamente e dato alle stampe nella Gazzetta Ufficiale nel 1985. In questo nuovo Tariffario la voce “agopuntura” compare nuovamente tra le voci relative all’Istituto delle Incentivazioni dei Medici Ospedalieri. È questo il momento in cui in tutta Italia è resa possibile la pratica clinica dell’agopuntura all’interno degli Ambulatori di Analgesia delle USL. Nel 1990 si realizza un ulteriore passo in avanti con la comparsa della voce “agopuntura” nel Tariffario Nazionale delle prestazioni erogabili dalle USL.

Dal 1990 dunque l’agopuntura può essere praticata all’interno di qualsiasi USL italiana che si sia attivata per l’apertura di questo servizio o all’interno di strutture sanitarie pubbliche o all’interno di strutture sanitarie private convenzionate con le USL.

Rimane ancora da definire quale iter formativo debba seguire il medico che intenda praticare l’agopuntura o le altre metodiche di terapia della medicina cinese sia nelle strutture sanitarie private che in quelle pubbliche. A tutt’oggi – in assenza di una qualsiasi regolamentazione – non occorre possedere titoli specifici per essere abilitati alla pratica clinica e qualsiasi laureato in medicina e chirurgia può praticare l’agopuntura e la medicina cinese. In queste condizioni la qualità del servizio è affidata alla deontologia del singolo professionista.

Si calcola che in Italia i medici che praticano l’agopuntura e altre metodiche di terapia della medicina tradizionale cinese siano circa 5.000.

 

La formazione

Fino dagli anni ’70, contestualmente con la diffusione dell’agopuntura e della medicina cinese, si è creata, in assenza di una reale e valida offerta didattica in ambito istituzionale, una realtà di Scuole che ha dedicato la propria attività alla formazione in medicina cinese. Tale formazione è prevalentemente rivolta alla pratica dell’agopuntura anche se, nell’ultimo decennio, sono sempre più numerose le Scuole che completano l’iter formativo del medico con corsi di farmacologia, massaggio, fisiochinesiterapia e ginnastiche mediche cinesi.

Si possono grossolanamente distinguere due indirizzi di “formazione”di queste Scuole: quello “riflessoterapico occidentale” che utilizza l’anatomofisiologia cinese degli agopunti e dei canali interpretandola in termini scientifici occidentali e quello “tradizionale” che accoglie l’intero patrimonio dell’antica agopuntura e medicina cinese e lo sottopone a verifica in termini scientifici. Nel primo caso l’accento è posto sulla scienza occidentale che utilizza alcuni aspetti del patrimonio culturale medico cinese astraendoli dal contesto nel quale sono nati e si sono sviluppati. Nel secondo caso l’intero patrimonio scientifico medico cinese viene assimilato per essere integrato e confrontato con quello della medicina occidentale.

All’interno dell’indirizzo di formazione “tradizionale” dobbiamo infine distinguere due “fasi” e due “indirizzi” che attualmente troviamo entrambi rappresentati in Italia e che possiamo per semplicità definire “tradizionale europeo” (è fondato su percorsi formativi scientifici e culturali importati in Occidente dalla Cina e dall’Indocina nel primo dopoguerra e prima della rivoluzione culturale) e “tradizionale cinese” (è fondato su contatti diretti con le Università di Medicina Tradizionale Cinese in Cina o con realtà didattiche europee ed extraeuropee ad esse collegate).

I corsi di agopuntura organizzati negli anni ’70 ed ’80 avevano generalmente una durata triennale; quelli attuali hanno invece generalmente durata quadriennale e sono strutturati in armonia con le normative europee.

La maggior parte delle Scuole di Agopuntura aderiscono alla F.I.S.A. (Federazione Italiana delle Società di Agopuntura) e si adeguano alle sue normative che definiscono gli aspetti fondamentali didattici ed organizzativi dei corsi di agopuntura4.

Col tempo anche l’Università ha sentito la necessità di aprirsi all’agopuntura ed ha iniziato ad organizzare dei Corsi annuali di Perfezionamento post-laurea per medici all’interno delle Facoltà di Medicina e Chirurgia come è accaduto a partire dalla seconda metà degli anni ’80 presso alcune Università italiane: Chieti, Pavia, La Sapienza di Roma, Statale di Milano.

Un più modesto apporto alla formazione professionale del medico agopuntore è venuto anche dal Sistema Sanitario Nazionale e dalle USL che hanno in varie occasioni fornito il loro patrocinio e messo a disposizione le loro strutture didattiche e cliniche per l’organizzazione della didattica teorica e di quella clinica; inoltre in alcune occasioni le USL stesse hanno promosso ed organizzato direttamente dei brevi corsi formativi.

Anche la F.N.O.M. e gli Ordini Provinciali dei Medici hanno frequentemente fornito il loro appoggio formale ed organizzativo e, in alcune occasioni, hanno essi stessi direttamente organizzato dei brevi corsi di formazione sotto forma di cicli di conferenze e seminari.

Ricordiamo, come già anticipato, che diverse Scuole di agopuntura e medicina cinese hanno negli ultimi anni istituito dei Corsi biennali di Farmacologia Cinese aperti ai laureati in Medicina e Chirurgia e dei Corsi biennali di Massaggio, Fisiochinesiterapie e Ginnastiche Mediche Cinesi aperti sia ai fisiatri che ai massaggiatori, fisiochinesiterapisti e terapisti della riabilitazione.

 

Aggiornamento del medico agopuntore

Il medico agopuntore italiano presenta differenti livelli di formazione e specificità formative e di conseguenza necessita di differenti percorsi di aggiornamento professionale che vengono in ogni caso garantiti di norma dalle stesse Scuole che ne hanno permesso la formazione attraverso vari strumenti: corsi e seminari su argomenti monografici, masters, congressi e convegni, riviste scientifiche, editoria.

 

Corsi e seminari di aggiornamento

Molte Scuole hanno organizzato negli scorsi anni dei corsi di aggiornamento per i propri ex allievi che sono stati tanto più importanti quanto maggiore e vasta è diventata la conoscenza dell’agopuntura attraverso i tre “indirizzi formativi” che abbiamo descritto: indirizzo “riflessoterapico”, “tradizionale europeo” e “tradizionale cinese”. Inoltre, la presenza stessa dei tre indirizzi ha determinato dei flussi formativi di approfondimento tra medici che si erano preparati in un solo indirizzo verso uno o entrambi gli altri. Questi flussi sono stati e sono particolarmente importanti nel passaggio tra indirizzo “riflessoterapico” a “tradizionale” e nel passaggio tra indirizzo “tradizionale europeo” a “tradizionale cinese”.

La necessità di aggiornamento è conseguenza anche del fatto che il contatto diretto con la realtà cinese ha messo a disposizione negli ultimi 10-15 anni una messa enorme di conoscenze che in precedenza non era stato possibile acquisire nei paesi occidentali e, contemporaneamente, la sperimentazione occidentale dell’agopuntura ha fornito dei dati di ricerca scientifica e statistica prima inesistenti.

Negli ultimi anni è stato inoltre messo in atto un grande progetto di riqualificazione dei diplomati in agopuntura nei vecchi corsi triennali attraverso il “IV Anno a Stages” organizzato dalla maggior parte delle Scuole per completare e/o approfondire la loro qualificazione professionale.

Va inoltre notato come nel corso degli ultimi 15 anni si siano diffuse in Italia conoscenze di metodiche terapeutiche di medicina cinese diverse dall’agopuntura sulle quali si è concentrato l’interesse del medico agopuntore: farmacologia e dietetica, massaggio e fisiochinesiterapia, tecniche antiche e moderne di stimolazione degli agopunti di supporto all’agopuntura (moxibustione, coppettazione, elettroagopuntura, magnetoagopuntura, chimioagopuntura, laseragopuntura), auricoloterapia, discipline psicocorpore cinesi e ginnastiche mediche.

 

Attività congressuali, riviste scientifiche ed editoria

Varie Associazioni di medici agopuntori a diffusione nazionale o locale organizzano convegni, congressi, seminari di studio per favorire il confronto tra le esperienze degli agopuntori italiani e di quelli stranieri e permettere un aggiornamento professionale.

Un rilevante ruolo nell’aggiornamento del medico agopuntore è quello svolto dalle riviste e testate scientifiche dedicate all’agopuntura che vengono edite e distribuite in Italia e che si possono distinguere in due gruppi: quelle scientifiche di impronta occidentale che accolgono sempre più numerose lavori sull’applicazione e sulla ricerca clinica e sperimentale in agopuntura e quelle specifiche del settore che si dedicano in maniera esclusiva all’agopuntura ed alla medicina tradizionale cinese. Tra queste ultime ricordiamo quelle più diffuse ed ormai consolidate: la Rivista Italiana di Medicina Tradizionale Cinese organo della Scuola Italiana di Medicina Cinese e Orientamenti MTC organo dell’Associazione Paracelso, la Rivista Italiana di Agopuntura organo della S.I.A. (Società Italiana di Agopuntura), il Giornale Italiano di Riflessoterapia ed Agopuntura organo della S.I.R.A.A. (Società Italiana di Reflessoterapia, Agopuntura ed Auricoloterapia). La Rivista Italiana di Medicina Tradizionale Cinese è anche l’edizione italiana del Journal of Traditional Chinese Medicine organo ufficiale in lingua inglese della più prestigiosa realtà accademica cinese di medicina tradizionale cinese: l’“Accademia di Medicina Tradizionale Cinese di Pechino”, Orientamenti MTC è anche l’edizione italiana del World Journal of Acupuncture-Moxibustion edito dalla World Federation Acupuncture Societies (W.F.A.S.).

La situazione editoriale di agopuntura e medicina cinese in Italia è stata quasi tragica fino agli inizi degli anni ’90. Si trovavano soltanto pochissimi testi, di scarsa qualità scientifica e prevalentemente a carattere divulgativo. La realtà italiana rifletteva in peggio la situazione di altri paesi occidentali: gli unici che possedevano una letteratura medica di agopuntura e medicina cinese solo un po’ più avanzata erano la Francia ed i paesi anglosassoni (in particolare Regno Unito e Stati Uniti): la prima per i contatti che le derivavano dal suo ex impero coloniale in Indocina, i secondi sia per i rapporti con Hong Kong che per le aperture nei confronti della Cina iniziate con il famoso viaggio del presidente Nixon nel 1972.

Dall’inizio degli anni ’90 la situazione è radicalmente cambiata grazie al contributo di alcune case editrici che hanno iniziato a dedicare all’agopuntura prima ed alla medicina cinese più in generale poi le loro attenzioni5.

La medicina cinese al vaglio della ricerca scientifica

Come accade in Italia anche negli altri paesi dell’Occidente l’agopuntura e la medicina cinese si stanno diffondendo, vengono utilizzate da un crescente numero di pazienti e sono inserite in un processo di graduale “ufficializzazione”.

In Italia nel 1982 la F.N.O.M. ha definito l’agopuntura un “atto medico” così come la F.D.A. (Food and Drug Administration) degli U.S.A. ha introdotto gli aghi di agopuntura nella categoria dei “medical devices” alla pari di altri strumenti medici come gli attrezzi chirurgici o gli aghi ipodermici.

Per comprendere le dimensioni del problema vale comunque la pena di ricordare che la medicina cinese è, alla pari di quella occidentale, diffusa a livello planetario in tutti i continenti e viene attualmente utilizzata da circa due miliardi di persone. Ciò giustifica l’interesse dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per questa medicina a proposito della quale è stata identificata l’indicazione per svariate patologie. L’O.M.S. raccomanda l’uso dell’agopuntura in più di 40 patologie tra cui ricordiamo – a titolo esemplificativo – i danni neurologici a seguito di patologie vascolari cerebrali, le patologie polmonari come asma e bronchite, le patologie dolorose legate ad artropatie, la prevenzione ed il trattamento di nausea e vomito.

Recentemente anche il NIH (National Institutes of Health) degli Stati Uniti [12] ha valutato l’efficacia dell’agopuntura attraverso l’analisi condotta su una larga serie di studi effettuati a livello internazionale per ottenere una loro validazione seguendo gli standard internazionali di ricerca. La conclusione di questi studi è stata presentata in un incontro tenutosi a Bethesda nel Maryland dal 3 al 5 novembre 1977 ed è quella che riporto qui di seguito6.

  1. ISS Istituto Superiore di Sanità 2001 allo studio dell’efficacia dell’agopuntura paragonata a placebo e sham acupuncture7 nelle condizioni per le quali è possibile una valutazione con dati sufficienti, si è verificato che esiste una chiara evidenza che l’agopuntura sia efficace in alcune patologie. Si è evidenziato inoltre che gli studi validabili rappresentano ancora una percentuale scarsa nei confronti del numero totale degli studi condotti.

In particolare si afferma quanto segue:

– «Esiste una chiara evidenza che l’agopuntura è efficace nel trattamento di nausea e vomito postoperatori, in corso di trattamenti chemioterapici ed in gravidanza; esiste evidenza che l’agopuntura è efficace nel trattamento del dolore dentario postavulsivo; esistono studi ragionevoli che dimostrano l’efficacia dell’agopuntura in diverse condizioni dolorose come le algie mestruali, l’epicondilite del tennista e la fibromialgia. Ciò suggerisce che l’agopuntura può avere un più generale effetto analgesico

«Le ricerche che possono essere considerate di alta qualità alla luce dei criteri di validazione che seguono gli standard internazionali di ricerca sono ancora poco numerose, mentre la maggior parte degli studi presenta delle casistiche cliniche o degli esami di singoli casi di qualità inadeguata a verificare inequivocabilmente l’efficacia clinica del trattamento».

Il lavoro di validazione della ricerca scientifica in agopuntura è ancora in fase iniziale tuttavia già concretamente avviato: a titolo esemplificativo citiamo il non modesto numero di “randomized controlled trials” (rtc) presenti sulla Cochrane Library nel settore della “medicina alternativa” (edizione aggiornata del 1998): 324 per l’agopuntura e 240 per la medicina tradizionale (a fronte di solo 6 per la reflessoterapia e di16 per l’Omeopatia). Questo lavoro può e deve procedere ulteriormente per ampliare le nostre conoscenze e definire con più precisione indicazioni, efficacia, applicabilità.

È interessante tuttavia sottolineare come la chiara evidenza dell’azione dell’agopuntura sia stata verificata in un campo – ad esempio quella della nausea e vomito postoperatori – che sicuramente non rientra tra le indicazioni più tradizionali e più frequenti dell’agopuntura ma rappresenta invece una patologia nella quale è facile procedere nella ricerca scientifica sia per il fatto che è controllabile in ambito ospedaliero, sia per il fatto che viene utilizzata la stimolazione di un singolo agopunto [13]. Ciò suggerisce che l’estendersi della ricerca validabile a patologie per le quali l’agopuntura trova tradizionalmente maggiore indicazione possa offrire risultati ancora più incoraggianti (ad esempio nella cefalea o nella riabilitazione in corso di malattie degenerative dell’apparato locomotore).

Per migliorare la qualità della ricerca in agopuntura allo scopo di poterne validare i risultati occorre ovviamente definire prima e seguire poi dei criteri standard come segue:

–   adozione di procedure di randomizzazione;

–   buona descrizione dei criteri di inclusione ed esclusione;

–   omogeneità dei gruppi di studio (età, sesso, durata dei sintomi, valori iniziali dei parametri di misura scelti etc.);

–   scelta di parametri di misura adatti e validati rispettando i tempi del protocollo;

–   follow-up adeguato;

–   consistenza adeguata dei gruppi di studio;

–   valutazione del numero dei ritiri e dei motivi dell’abbandono;

­–  descrizione dei cointerventi (evitati o permessi in tutti i gruppi);

–   presentazione dei risultati in modo che l’analisi possa essere controllata dal lettore.

Occorre tuttavia non dimenticare che nelle sperimentazioni in cieco in agopuntura esistono dei problemi relativi alla selezione del paziente, del medico che esegue la terapia, di chi è deputato a misurare l’effetto.

  1. Relativamente al ruolo dell’agopuntura nel trattamento di varie condizioni (per le quali esistono sufficienti dati disponibili) se paragonata o se in combinazione con altri interventi terapeutici il N.I.H. ha verificato quanto segue:

«Uno dei vantaggi dell’agopuntura è che l’incidenza di effetti collaterali è sostanzialmente inferiore rispetto ai farmaci o ad altre procedure di trattamento accettati per la terapia della medesima condizione. Per esempio patologie muscoloscheletriche come la fibromialgia, il dolore miofasciale, l’epicondilite da “gomito del tennista” sono condizioni per le quali l’agopuntura può essere efficace. Queste condizioni dolorose sono spesso trattate con farmaci antinfiammatori (acido acetilsalicilico, ibuprofene) o con iniezioni di steroidi. Questi trattamenti presentano potenziali effetti collaterali deleteri, tuttavia sono ancora largamente utilizzati e sono considerati un trattamento accettabile. Le prove di efficacia dimostrabili per queste terapie non sono migliori di quelle che si ottengono per l’agopuntura».

«Un’ampia esperienza clinica, supportata da alcuni dati di ricerca, suggerisce che l’agopuntura possa essere una opzione ragionevole per numerose condizioni cliniche. Degli esempi sono il dolore postoperatorio, il dolore miofasciale e quello lombare.» «Esistono altre situazioni come dipendenza, riabilitazione a seguito di incidenti vascolari cerebrali, cefalea, crampi mestruali, gomito del tennista, fibromialgia, o dolore miofacsiale, osteoartrite, sindrome del tunnel carpale, lombalgia ed asma nelle quali l’agopuntura può essere utile come trattamento aggiuntivo o come un trattamento alternativo o può essere inclusa in programmi multipli di trattamento».

  1. Relativamente agli effetti biologici dell’agopuntura il N.I.H ha accertato quanto segue:

– «Molti studi hanno dimostrato che l’agopuntura può determinare effetti biologici multipli. Tali risposte si manifestano localmente, in vicinanza del sito di applicazione o a distanza, mediate principalmente dai neuroni sensitivi verso molte strutture all’interno del sistema nervoso centrale. In questa maniera si determina l’attivazione di vari sistemi fisiologici sia nel cervello come in periferia. Occorre focalizzare l’attenzione sul ruolo degli oppioidi endogeni in corso di analgesia mediante agopuntura. Esistono considerevoli prove che supportano l’ipotesi che i peptidi oppioidi sono rilasciati durante l’applicazione dell’agopuntura e che l’effetto analgesico dell’agopuntura sia almeno parzialmente spiegato dalla loro azione. Il fatto che gli antagonisti delle sostanze oppioidi come il naloxone annullino l’effetto analgesico dell’agopuntura rafforza ulteriormente questa ipotesi. La stimolazione mediante agopuntura può anche attivare l’ipotalamo e la ghiandola pituitaria determinando un largo spettro di effetti sistemici. Sono stati documentati l’alterazione della secrezione di neurotrasmettitori e neuroormoni e modificazioni della regolazione del flusso ematico sia centrale che periferico. Ci sono inoltre delle prove che documentano delle alterazioni delle funzioni immunitarie indotte dall’agopuntura. Non è chiaro quale di queste o di altre modificazioni fisiologiche medi gli effetti clinici (della terapia)».

Affrontiamo ora brevemente la situazione della ricerca scientifica relativa alle altre metodiche terapeutiche della medicina tradizionale cinese.

La farmacologia cinese si fonda sull’utilizzo di migliaia di sostanze naturali la maggior parte delle quali sono già state sottoposte al vaglio della ricerca scientifica sia in Cina come in Occidente. È stata verificata la presenza di numerosi principi attivi che giustificano in generale l’utilizzo tradizionale dei singoli rimedi. Lascio alla relazione sulla fitoterapia approfondire questo argomento dal momento che il fitofarmaco cinese non è diverso sotto il profilo della ricerca scienfifica dal fitofarmaco occidentale. Ricordo tuttavia due fatti che vale la pena di sottolineare: il primo è relativo al dosaggio giornaliero dei rimedi che generalmente in Cina si discosta notevolmente (in eccesso) da quello utilizzato in Occidente, il secondo è relativo al fatto che la farmacologia cinese non si fonda solo sull’utilizzo di fitofarmaci ma comprende anche molte sostanze di origine animale o minerale.

 

note

  1. riscaldamento mediante la combustione di sostanze naturali (ad es. artemisia) applicata in vicinanza degli agopunti
  2. applicazione di coppette a pressione negativa per creare un drenaggio pressorio del territorio degli agopunti
  1. Nel giugno del 1981 presso la USL 16 di Civitanova Marche viene aperto il primo ambulatorio pubblico di agopuntura con prestazioni a totale carico del S.S.N..
  2. monte ore totale: 420 ore; durata: quattro anni, programma di studio concordato; IV anno caratterizzato da stages politematici che possono essere frequentati presso una qualsiasi delle Scuole aderenti alla F.I.S.A.; esami annuali di ammissione all’anno successivo; discussione finale di una Tesi alla presenza di due docenti della Scuola che si  frequentata e di un docente di un’altra Scuola aderente alla F.I.S.A. in rappresentanza della F.I.S.A. stessa; dopo il superamento degli esami e la discussione della tesi rilascio di un Attestato Italiano di Agopuntura da parte della F.I.S.A..
  3. Ci sembra doveroso citare a questo proposito numerose case editrici che hanno dedicato ampio spazio all’agopuntura ed alla medicina cinese: CEA di Milano, Ipsa di Palermo, Jaca Book di Milano, Masson di Milano, Piccin di Padova, Red di Como, Tecniche Nuove di Milano, UTET di Torino. Anche alcune Scuole di Agopuntura hanno promosso direttamente una loro attivitˆ editoriale come ad esempio la So Wen di Milano, la Scuola Italiana di Medicina Cinese di Bologna attraverso i Quaderni di Medicina Naturale della Rivista Italiana di Medicina Tradizionale Cinese, la Paracelso di Roma, la Scuola Medica Italiana di Agopuntura di Luserna.
  4. La NIH Consensus Developement Conference on Acupuncture  stata sponsorizzata dall’Office of Alternative Medicine e dall’Office of Medical Applications of Research e cosponsorizzata dal National Cancer Institute, National Hearth, Lung and Blood Institute, National Institute of Allergy and Infectious Diseases, National Institute of Arthritis and Musculoskeletal and Skin Diseases, National Institute of Dental Research, National Institute of Drug Abuse, Office of Research on Women’s Health.
  5. La sham acupuncture  una metodica utilizzata in molti casi per i gruppi di controllo in cui gli aghi vengono inseriti in zone cosiddette neutre che non corrispondono ai punti classici di agopuntura. Non c’ un generale accordo sull’uso di questa metodica. In particolare negli studi sul dolore l’uso della sham acupuncture sembra avere effetti intermedi tra quelli ottenuti con un placebo e quelli della vera agopuntura; molti sostengono che gli aghi comunque infissi esercitino in ogni caso degli effetti biologici che complicano l’interpretazione dello studio. Negli studi che non comportano un effetto sul dolore la sham acupuncture pu˜ essere utilizzata con più libertà

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  4. Vickers A.J., 1996, Can acupuncture have a specific effect on health? A systematic review of acupuncture antiemesis trials, J. Royal Society Medicine, 80, p. 303-310.

 

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