40 anni di farmacologia cinese in Italia: dagli albori ai nostri giorni: editoriale del numero 21 della rivista Olos e Logos: Dialoghi di Medicina Integrata
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Sono passati ormai quasi 4 decenni da quando per la prima volta si iniziò a parlare di farmacologia cinese nel nostro paese.
Il mio primo incontro con la farmacologia cinese avvenne nel 1983 nel corso del primo viaggio in Cina organizzato allo scopo di incontrare le autorità accademiche delle Facoltà di Medicina Tradizionale Cinese delle Università di Shanghai, di Nanchino e di Pechino e dell’Ospedale Guan An Men di Pechino.
Fino ad allora io e tutti i colleghi italiani che si interessavano di agopuntura eravamo convinti che la medicina cinese consistesse e coincidesse con l’agopuntura che era l’unica tecnica di terapia cinese che si era iniziata a diffondere nel nostro paese. Con grande meraviglia ci accorgemmo che, al contrario di quanto avevamo fino ad allora immaginato, la medicina cinese praticata ed insegnata in Cina comprendeva anche altre tecniche di terapia. La farmacologia cinese era certamente quella più utilizzata e più diffusa sia negli ospedali come negli ambulatori di medicina ci base. Dopo questa scoperta in me si accese un grande interesse che si trasformò presto in entusiasmo e passione che mi fecero superare le enormi difficoltà ad intraprendere un percorso di studi che sembrava una sorta di corsa ad ostacoli: non riuscivo ad individuare dei veri maestri che mi potessero introdurre ai rudimenti di questa disciplina, la letteratura scientifica in italiano era assolutamente inesistente ma anche quella in inglese e francese era scarna per non dire irrilevante.
Ma la determinazione era certamente più forte degli ostacoli e a forza di bussare a tutte le porte e di intraprendere tutte le strade iniziai a prendere confidenza con le erbe e le ricette medicinali cinesi. All’inizio frequentavo delle lezioni a Londra, ma successivamente, nella seconda metà degli anni ’80, organizzai dei corsi a Civitanova Marche dove io risiedo, condotti dal prof. Song Xuan Ke che avevo incontrato in Inghilterra e con il quale avevo concordato in intenso percorso didattico ai quali invitai i colleghi della Scuola Italiana di Medicina Cinese di Bologna con i quali condividevo la passione per la farmacologia cinese.
Dal 1990 il nostro percorso didattico fu supportato anche dai docenti dell’Istituto di Farmacologia Cinese dell’Università degli Studi di Canton con la quale avevamo stilato un Memorandum di intesa ed in più occasioni ospitammo in Italia dei colleghi cinesi: il prof. Qiu Zhu Yi, il prof. Liang Song Ming, la dott.ssa Dai Lian Yi ed in più occasioni il dott. Xie Jin Hua.
Nel frattempo si stava mano a mano risolvendo il problema della reperibilità dei rimedi utilizzati per la pratica della farmacologia cinese con la nascita di alcune ditte che iniziarono a commercializzare e distribuire in Italia i rimedi medicinali cinesi. Tra queste mi sento in dovere di citare, per motivi di riconoscenza, la ditta Qiu Tian di San Marino che ci ha seguiti fin dalla fine degli Anni ’80 e senza la quale sarebbe stato impossibile iniziare la pratica clinica sui nostri pazienti.
Nel frattempo iniziammo a divulgare i rudimenti della farmacologia cinese che mano a mano stavamo acquisendo. Il primo corso di farmacologia cinese fu attivato nel 1988 nell’aula della Clinica Chirurgica dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna e la didattica veniva condotta dal dott. Massimo Muccioli e dal sottoscritto, con la collaborazione saltuaria del dott. Fu Bao Tian, un collega cinese che avevamo conosciuto negli anni precedenti. La nostra passione fu condivisa mano a mano da altri colleghi. Desidero ricordarne alcuni: il dott. Riccardo Morandotti (purtroppo prematuramente scomparso), il dott. Bruno Viggiani e la dott.ssa Alessandra Gulì di Roma, le dott,sse Grazia Rotolo e Caterina Martucci di Milano, il dott. Giulio Picozzi ed i colleghi della Scuola di MediCina di Milano, i dott.ri Lucio Pippa e Giorgio di Concetto di Bologna.
Da allora sono passati oltre 25 anni nel corso dei quali la farmacologia cinese ha continuato a svilupparsi con il contributo di varie scuole italiane di agopuntura che hanno aperto corsi specifici e, pur rimanendo un settore di nicchia, ha sempre più numerosi adepti. Anche la letteratura scientifica del settore si è arricchita nel corso degli anni con il contributo di numerose case editrici ma in particolare della CEA di Milano che, per la lungimiranza del dott. Guido Natale, ha svolto un ruolo di primo piano nell’edizione di numerosi volumi di medicina e di farmacologia cinese.40 anni di farmacologia cinese